ATAC: indietro tutta

La società Atac ha chiuso il bilancio 2010 con una perdita di oltre 300 milioni di Euro e nonostante ciò si permette non solo di assoldare 90 dirigenti – circa 14 milioni di Euro l’anno, quasi quanto un bilancio di un Municipio di Roma-, ma addirittura si concede il lusso di elargire cospicui assegni ad personam ai soliti noti - in teoria il superminimo individuale, normalmente definito ad personam, viene concesso per particolari meriti di servizio -.

Leggendo attentamente il documento, 4 pagine fitte di nomi, una cosa spaventosa, ci si accorge che la stragrande maggioranza dei beneficiari di tali assegni sono riconducibili soprattutto al Pdl romano e laziale. Da un lato ci sono le mogli, i parenti, gli amici e gli amici degli amici, entrati per chiamata diretta e promossi al parametro 250, o giù di lì, nel giro di poche settimane e dall'altra tutti quei dipendenti folgorati sulla via di Alemanno e company. Insomma, nell'elenco ci sono i protagonisti di ‘Parentopoli’, una vergogna tutta romana, che ha messo in ginocchio la Società di trasporto di Roma, controllata al 100% da Roma Capitale, quindi pagata dai romani. 

Della serie Io spendo e Tu paghi!


NUOVO PAESE SERA  - Venerdì, 27 Aprile 2012
 Parentopoli Atac, i sindacati: "Il Comune sapeva, restituire i soldi"
di Marco Carta

Dura risposta delle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugltrasporti all'assessore capitolino alla Mobilità che aveva definito “inconcepibile” i superminimi: “Piuttosto Aurigemma inviti i lavoratori a lui molto vicini a restituire gli assegni ad personam”

Restituire i soldi di Parentopoli per ridistribuirli all'intera categoria. E' questa la richiesta delle organizzazioni sindacali all'assessore ai trasporti Antonello Aurigemma dopo che ieri ha definito al Corriere “inconcepibile” la pratica dei superminimi, gli assegni ad personam pensati per incentivare i lavoratori. Molti dei beneficiari di tali assegni, infatti, risultano coinvolti nello scandalo “Parentopoli”, grazie al quale parenti e amici degli esponenti della giunta capitolina avrebbero “miracolosamente” trovato un posto di lavoro in Atac, spesso occupando posizioni di rilievo.

Assunti e ricompensati, come la segretaria e l'assistente dell'ex assessore Marchi, Loredana Adiutori e Claudio Risi, che a fronte della loro assunzione hanno percepito un bonus di 3000 euro, la moglie dell'assessore Visconti (1000 euro), o la moglie e la figlia di Gioacchino Camponeschi, segretario della Faisa, sindacato molto vicino al sindaco Alemanno.

IL COMUNE SAPEVA - “L’unica cosa ‘inconcepibile’- scrivono in un comunicato le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugltrasporti - è che lAssessore conosce da sempre la presenza all’interno di Atac di trattamenti economici fuori dalla contrattazione collettiva vigente, determinati da una contrattazione individuale tra il lavoratore e l’Azienda. Da tre anni le organizzazioni sindacali denunciano tale situazione in ogni tavolo di confronto, con comunicati e fonogrammi alle Istituzioni, preoccupate delle inevitabili conseguenze che essa avrebbe prodotto sulla già compromessa condizione economico-finanziaria dell’azienda”.

DA MESI NESSUNA RISPOSTA - “L’azzeramento dei superminimi - prosegue il comunicato - concessi dall’Azienda è stata la pregiudiziale posta da Filt, Fit, UilT e UglT come il primo degli argomenti da definire per iniziare ogni discussione. Ad oggi non ci sono state risposte né tanto meno proposte aziendali in merito”. Ridare i soldi indietro. “Ancora più inconcepibile - conclude la nota - è leggere che qualcuno considera non accettabile il permanere di tali retribuzioni con contrattazione individuale: lo invitiamo ad invitare i lavoratori a lui molto vicini a rinunciare a tali somme e restituire il pregresso; ciò sarebbe molto utile per reperire le risorse necessarie da ridistribuire all’intera categoria”.

LA REPUBBLICA - Mercoledì, 25 aprile 2012
"Il nuovo capitolo della Parentopoli dell´azienda. Autisti e controllori nominati addirittura quadri - Stipendi gonfiati e promozioni facili. Così l´Atac premia amici e parenti - Assegni ad personam per l´ex segretaria di Marchi e per la moglie di un sindacalista"
di Giovanna Vitale

C´è un altro capitolo, nell´affaire Parentopoli, che rischia di far cadere più di una testa in Atac. Un capitolo ben noto in azienda, fatto di stipendi gonfiati e promozioni facili, portati alla luce ora.
E sì perché a far lievitare la spesa per il personale sino alla cifra monstre di 616 milioni l´anno (budget 2010) non sono state solo le 800 assunzioni per chiamata diretta effettuate a partire dal 2008, bensì la sistematica applicazione di una serie di privilegi -assegni ad personam, scatti di carriera improvvisi e ingiustificati, orari fiduciari (in sostanza il dipendente deve semplicemente attestare la sua presenza in ufficio timbrando una volta sola in entrata) - inaugurati dall´amministrazione di centrosinistra ma dilagati sotto il centrodestra senza criterio alcuno se non quello della fedeltà o dei legami familiari.

La voce più pesante è senza dubbio l´assegno ad personam, sorta di integrazione allo stipendio base: può oscillare dai 200 ai mille euro al mese e viene in genere elargito per compensare l´attribuzione di una qualifica o di una retribuzione al di sotto delle pretese dello sponsor di turno. A beneficiarne, un piccolo esercito che pare ormai contare circa 400 dipendenti, la cui lista è rigorosamente top secret, titolari di un sensibile arrotondamento in busta paga. Tra i numerosi fortunati, tanto per cambiare, gli assunti nell´ultimo biennio: l'ex segretaria dell´assessore Sergio Marchi, Loredana Adiutori, nonché la figlia Federica Belligotti; Flavia Rotondo, moglie di Gioacchino Camponeschi, segretario regionale della Faisa-Cisal, meglio noto come "il sindacato del sindaco Alemanno", nonché la loro figlia Sarah; Nicola Valeriani, genero del deputato Francesco Aracri, che certo ne aveva bisogno essendo stato reclutato come semplice capo-ufficio; il segretario del circolo ferrotranvieri del Pdl Fabio Moro, che non solo ha ottenuto un sensibile ritocco per sé ma pure per la sorella Alessia; Clara Marchi, nuora della segretaria dell´ex ad Adalberto Bertucci, quella Francesca Romana Zadotti detta la "zarina" presto nominata dirigente e poi anche ad di Open Trambus. Infine, l´ex consigliere municipale pdl Pietro Menicucci, molto ben imparentato e già preso come dirigente. Un elenco che potrebbe continuare ancora a lungo.

Diverso ma altrettanto sospetto è poi il fenomeno degli autisti e dei controllori di esercizio, passati d´emblée nella categoria degli amministrativi con parametri medio-alti (230-250) se non addirittura promossi a quadro. Sono almeno 35 i conducenti scesi da bus e metrò per sedersi alla scrivania. Tra questi, Alessandro Di Salvo, orbita Faisa, prima in servizio alla rimessa di Tor Sapienza e ora dislocato presso lo staff del direttore di esercizio Norberto Raponi; l´ex candidato alle comunali per l´Idv, Isidoro Gargano, trasferito armi bagagli nel Pdl al seguito del consigliere capitolino ex dipietrista Gilberto Casciani: passaggio che dalla rimessa di Acilia lo ha portato alla corte del solito ingegner Raponi; Agnese Carlini, compagna del responsabile comparto ferrotranvieri Cisl, Maurizio Di Nardo: da autista alla posizione di quadro. Per ultimo il caso di tre controllori - Luciano Lori, Maurizio Alosi e Luigi Citti - piazzati a capo di altrettanti stabilimenti Atac con parametro 250 quadro. Prima di loro, a ricoprire quel ruolo, c´erano tre ingegneri con la qualifica di dirigente: laurea e competenze, ormai, sono diventati optional.




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