Fiera dell'Est - 9 giugno 2012-/Stazione Giardinetti: i disabili non possono entrare!
STAZIONE GIARDINETTI: i disabili
non possono entrare!
L’installazione
dei tornelli costituisce un impedimento all’ingresso dei diversamente abili. E
ai mezzi di soccorso in caso di incidenti
«Trovo
vergognoso che nel 2012 si parli ancora di barriere architettoniche”. A parlare
è David Nicodemi, ex delegato ai trasporti del Municipio VIII,
che aggiunge: «Nei paesi civili le opere pubbliche vengono realizzate per
tutti, anche per i diversamente abili. Ed è normale che sia così. In Italia,
contrario, si costruiscono nuovi marciapiedi e ci si dimentica di far gli
scivoli, com’è accaduto in occasione della riqualificazione di via Rocca Cencia.
L’ex-collaboratore
di Lorenzotti, che una volta dimessosi è passato nelle file dell’Udc, si
scaglia contro la decisione di Atac di montare i tornelli alla stazione di
Giardinetti, così com’è stato per Roma Laziali. «Trovo semplicemente ridicolo –
dichiara Nicodemi - che siano stati spesi 35mila euro per i montare i tornelli
su di una linea ferroviaria che presenta però peculiarità tranviarie, con tanto
di semafori stradali e fermate a raso. Quelle risorse potevano essere utilizzate
ad esempio per la manutenzione del materiale rotabile».
La vicenda
si complica quando ci si accorge che quei tornelli a tripode, che sembrano
essere stati recuperati dalla linea B della metropolitana, possono creare seri
problemi ai diversamente abili e in caso di emergenza. «Con la signora Annarita
– prosegue Nicodemi - siamo venuti alla stazione Giardinetti. Nonostante i
numerosi tentativi, Annarita non riesce a superare i tornelli, benché la sua
carrozzina sia larga poco meno di 60 cm. C’è qualcosa che non quadra. Un
normale passaggio deve essere di 60 cm, mentre quello dei diversamente abili è
largo 90, basta andare sulla linea A per vedere le differenze. E se Annarita
non riesce a passare, vuol dire che anche le barelle sanitarie non lo potranno
fare. E sì, perché anche esse sono larghe in media 58 cm. Questo è un fatto
gravissimo».
«E’
un’impresa uscire per noi – aggiunge Annarita - le strade sono piene di
pericolosi avvallamenti e i mezzi pubblici hanno molto spesso le pedane mobili
guaste. Basta guardarsi in giro per rendersene conto. Ci costringono a rimanere
a casa, un’assurdità nel 2012. Non vede? Ammesso che riuscissi a varcare i
tornelli, come potrei salire sui treni? Ci sono degli scalini allucinanti». «Ultimamente
il Comune di Roma – ribadisce Nicodemi - è stato multato poiché sia gli autobus
che le fermate sono off-limits per i diversamente abili, ma a quanto pare la
lezione non gli è proprio servita. Con Lorenzo Di Biagio, presidente
dell’Associazione Consumatore Consapevole, stiamo predisponendo un’azione
legale contro la Società Atac, in quanto quei tornelli, come ho appena detto,
non solo sono discriminatori ma non sono neanche stati montati a norma.
Impediscono, infatti, il deflusso degli utenti in casi di evacuazione e il
passaggio delle barelle sanitarie e dei mezzi dei Vigili del Fuoco».
Volgendo,
infine, lo sguardo alle biglietterie automatiche, le stesse che vengono
utilizzate nelle fermate della metropolitana, anche sulla diramazione B1, si
resta stupiti. Anche quelle sono fuori dalla portata dei diversamente abili, in
quanto troppo alte. «Il management di Atac, responsabile del disastro
‘parentopoli’ – conclude Nicodemi - dal quale ormai ci si aspetta di tutto,
dovrebbe pensare più alle cose concrete. Pensassero al fatto che hanno lasciato
scoperte dai vigilantes stazioni sensibili come Giardinetti e ridosso all’osso
le manutenzioni al materiale rotabile; pensassero al fatto che il personale di
macchina è sempre meno e alle corse saltate per i guasti. Pensassero a questo,
invece di spendere soldi inutilmente».
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