Linea B: scoperti i sabotatori

  I sabotatori, responsabili del grave atto che ha letteralmente mandato in tilt la linea B della metropolitana, sono stati smascherati, e presto i loro nomi saranno resi pubblici. Diacetti, l’Ad di Atac, aveva pienamente ragione, insomma, e bisogna dargliene atto. “Ignoti che hanno azionato e poi divelto l’interruttore di emergenza [P.E. ndr] – aveva tuonato il giorno della discorda - posto sulla banchina a Termini che sospende l’erogazione dell’energia elettrica su tutta la linea in caso d’emergenza provocando l’aziona-mento dei dispositivi di sicurezza “Siamo molto preoccupati di questa serie di quelli – aveva aggiunto Alemanno - che sembrano atti incomprensibili o veri e propri sabotaggi. In questo caso si parla di fili tranciati. Credo che ora debba venir fuori il mistero della metro di Roma. C’è sicuramente un problema di scarsi fondi per la manutenzione, dovuti ai tagli subiti, ma c’è chiaramente qualcuno che sta giocando con la metro per screditare la città. Ora attendiamo i filmati: negli ultimi due casi una volta è stato schiacciato un pulsante e in un altro caso sono stati tagliati i cavi. Bisogna capire se si tratta di singoli vandali o di sabotatori”. 


  Ma chi sono gli attentatori? Sarà stato qualcuno del personale? Domande, misteri e intrighi. Chi si cela dietro e perché lo ha fatto, dunque? Anche se in via Prenestina e in Campidoglio le bocche siano cucite, i nomi sono comunque saltati fuori, e noi li sveliamo. I responsabili del vile atto, tenetevi forti e allacciate le cinture di sicurezza, in quanto c’è da rimanere sbalorditi, sono...

...che rullino i tamburi e...

...squillino le trombe, signori spettatori...

...sono...

...i lavoratori di "Roma Metropolitana" Srl: sono stati loro a distruggere i P.E. di Termini.

  Peccato che quell’operazione rientri nel programma di ammodernamento della stazione della metropolitana di Termini e che, ovviamente, non c'entri nulla con il black out. Era più di una settimana, infatti, che quei P.E., con i relativi collegamenti elettrici, erano stati asportati per essere in seguito sostituiti. E tutti erano a conoscenza di questa cosa, ad eccezione - ironia della sorte -, di Alemanno e di Diacetti, i quali, nella loro conclamata incompetenza nel settore dei trasporti, hanno pensato bene di gridare al sabotaggio, salvo poi rendersi conto di aver preso una colossale cantonata. L'ennesima, in ordine cronologico. Tanto è vero che il sindaco, all'indomani dell'accaduto, si è sbrigato ad accogliere le richieste delle associazioni dei consumatori.

  Un modo esplicito, e maldestro, se la vogliamo dire tutta, per spostare l'attenzione dell'opinione pubblica e mascherare sia le bugie che la gaffe. Infatti, con la storia del risarcimento, è passato in secondo piano anche il fatto che nessuna denuncia è stata presentata.  
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