Sulla Roma-Viterbo l'Atac mente



     
     
  Atac ci ricade di nuovo e lo fa col suo inconfondibile stile, diventato oramai il suo marchio di fabbrica. Nel comunicato ufficiale, la Società ha attribuito alla “malattia del personale” i ritardi e le soppressioni che da questa mattina interessano la ferrovia Roma-Viterbo. Niente di più falso; ugualmente falsa la storia “dell’agitazione non dichiarata”.


La protesta del personale, del tutto legittima, ha avuto il suo inizio nel momento in cui Atac (il Signore dei Tornelli insieme al Direttore dell’esercizio) ha deciso autonomamente di aggiungere alcuni orari, senza alcun accordo e senza, cosa grave, alcuna pianificazione (sarebbe stato opportuno interessare anche l'Aremol e l'Agenzia della Mobilità nonché Cotral ed enti locali, visto che si parla di una ferrovia e non di una linea autobus). Siamo di fronte ad un vero e proprio abuso, ad una forzatura, fatta soltanto per aumentare i km/treno, il tutto a scapito della sicurezza del personale viaggiante e degli utenti. I disagi di oggi hanno un nome e un cognome e siedono comodamente in Via Prenestina.


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