Porta Maggiore: Atac crea e Atac demolisce
Atac
SpA crea e Atac SpA demolisce, punto e a capo. È in sintesi ciò che
s’è verificato nei giorni addietro al cantiere
di Porta Maggiore, aperto l’8 febbraio scorso allo scopo di sostituire i
binari nella intersezione tra la ferrovia (Laziali-Giardinetti) e la rete
tranviaria.
Il locotrattore dell'Atac |
È bastato davvero
poco per distruggere ciò che era stato appena ricostruito: un tram guasto, il locotrattore, il mezzo adibito
per soccorrerli e trainarli, e un operaio un po’ distratto, et voilà, la
frittata è servita. Certo se il cantiere fosse stato chiuso a suo tempo, non ci
sarebbe stato alcun incidente; ma «coi se e coi ma non si fa la storia», specie
se uno degli interpreti è la schizofrenica Atac.
I danni causati dal locotrattore |
L’episodio si è consumato circa due settimane fa a Porta Maggiore.
Secondo le testimonianze, il conducente di un locotrattore, intento a trainare
un tram in avaria, ha superato l’area di cantiere, ancora priva dell’asfalto,
con le ruote pneumatiche anziché con quelle ferroviarie, di cui il pesante
mezzo è dotato. In poche parole il trattore ha marciato in quel punto per
sbieco, con le ruote di destra tra le traversine e quelle di sinistra tra lo
spazio che vi è tra il marciapiede e la rotaia. Ed è facile immaginare cosa sia
accaduto al suo passaggio.
Sarà stata la fretta
di liberare i binari oppure la semplice noncuranza, fatto sta che le gesta del
guidatore hanno causato seri danni. Occorrerà, infatti, rifare l’angolo del
marciapiede, livellare i coperchi
dei pozzetti dei sottoservizi e, cosa non da poco, ripristinare le traversine
danneggiate. Inoltre, sarà necessario, data l’instabilità
dell’infrastruttura, rincalzare di nuovo i binari ferroviari.
Sulle ragioni che
costringono Atac a tenere in piedi quel cantiere, altro interessante capitolo,
le "solite" malelingue sostengono che è scoppiata una diatriba tra la
stessa Atac e la ditta appaltatrice per ragioni economiche, al punto da
spingere quest'ultima a sospendere ogni suo intervento. Beh, facendosi due
conti...ma un momento, qualcosa non torna: se le casse della Capitolina
piangono miseria, come mai ai vertici aziendali, ai direttori e dirigenti sarà
assegnato un PDA (Personal Digital Assistant) e uno Smartphone
(BlackBerry) nuovi di zecca, tra l'altro abilitati ad effettuare chiamate in
ambito nazionale e a qualsiasi numero fisso/mobile in modo illimitato? Alè.
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