Atac, adesso tocca agli utenti
La Repubblica:
«Su Facebook
parte lo sciopero del biglietto»
Ecco il testo
che circola su fb dove è stata aperta una pagina (#scioperoatac)
con l'appuntamento di un presidio sotto la sede dell'Atac venerdì 8 novembre
alle 11 a via Prenestina 45
"Siamo persone che vivono a Roma,
perché ci sono nati o perché hanno scelto o hanno dovuto venire a vivere nella
Capitale d'Italia. Ogni mattina affrontiamo il traffico romano, chi con mezzi
propri, chi in bici, chi con i mezzi Atac. Questa mattina leggendo le pagine di
Repubblica abbiamo scoperto di uno scandalo vergognoso: circa 70 milioni di
euro sarebbero stati sottratti ogni anno alla collettività mediante un sistema
ingegnoso di biglietti falsi e fondi neri destinati alla politica e al suo
peggior malaffare.
Milioni di cittadini inconsapevoli per oltre un decennio hanno inconsapevolmente finanziato il peggior malaffare di chi usurpa la politica e in realtà pensa solo ai propri interessi e non al bene della collettività.
Quelle risorse sarebbero state importantissime per ripianare i buchi dell'Atac e finanziare una mobilità sostenibile, risolvere i tanti problemi delle aree periferiche non coperte da alcun mezzo, potenziare le linee, evitare i rincari, garantire mobilità notturna e diurna come avviene in tutte le grandi città del mondo.
Non intendiamo più restare inerti a guardare tutto ciò: parte da oggi lo sciopero del biglietto. Non pagheremo più un euro fino a quando non otterremo che:
- vengano chiarite le responsabilità di questa ignobile vicenda;
- vengano azzerate le cariche dei dirigenti Atac;
- vengano stanziati investimenti straordinari per la mobilità sostenibile; con particolare attenzione alle zone meno servite;
- vengano attivate/ripristinate convenzioni sui trasporti per studenti, fuori sede e fasce meno abbienti.
Milioni di cittadini inconsapevoli per oltre un decennio hanno inconsapevolmente finanziato il peggior malaffare di chi usurpa la politica e in realtà pensa solo ai propri interessi e non al bene della collettività.
Quelle risorse sarebbero state importantissime per ripianare i buchi dell'Atac e finanziare una mobilità sostenibile, risolvere i tanti problemi delle aree periferiche non coperte da alcun mezzo, potenziare le linee, evitare i rincari, garantire mobilità notturna e diurna come avviene in tutte le grandi città del mondo.
Non intendiamo più restare inerti a guardare tutto ciò: parte da oggi lo sciopero del biglietto. Non pagheremo più un euro fino a quando non otterremo che:
- vengano chiarite le responsabilità di questa ignobile vicenda;
- vengano azzerate le cariche dei dirigenti Atac;
- vengano stanziati investimenti straordinari per la mobilità sostenibile; con particolare attenzione alle zone meno servite;
- vengano attivate/ripristinate convenzioni sui trasporti per studenti, fuori sede e fasce meno abbienti.
07 novembre 2013
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