Roma-Viterbo, Fit Cisl: "Chiarezza sui mancati scontri"

La Scua Metroferro-Fit Cisl ha assestato un gancio micidiale alla direzione della ferrovia Roma-Viterbo. Nella lettera dello scorso 21 gennaio, infatti, inviata al Presidente Zingaretti, al Sindaco Marino e ai vertici dell’Atac, i rappresentanti regionali della sigla sindacale, Pasquarelli e Ricci, hanno denunciato gravi irregolarità nel servizio movimento della linea, su cui, data la delicatezza dell’argomento, urge un immediato chiarimento non solo da parte della società di trasporto capitolina.  
                                                                                          
Il Prologo, il Caso MaranzanoLa metafora evangelica della «pagliuzza e della trave», emblematica e attuale, trova una sua connotazione nell’ultima querelle mediatica che ha investito Atac SpA. Scintilla che si è innescata quando, in occasione della «modifica della macrostruttura aziendale» (disposizione organizzativa n. 1 del 16 gennaio 2014), il Cda della società ha deciso la reintegrazione dell’ingegner Gennaro Maranzano, in ottemperanza della sentenza del magistrato. Apriti cielo.
  Strane cose succedono, strane cose, s’impallina Maranzano (la «pagliuzza»), con articoli virulenti e tendenziosi, nonostante il verdetto e la sua comprovata competenza nel settore metroferro, e si tace sulle vere contraddizioni contenute in quella stessa disposizione (la «trave»). Silenzio assoluto sul fatto che sia stato allontanato dall’esercizio Alberto Vinci, competente quanto il collega Maranzano, che sia stato, di nuovo, confermato l’alemanniano Giovanni Battista Nicastro (retribuzione annua 170.000 Euro) alla carica di Direttore di Esercizio delle tre ferrovie concesse - la sua gestione è stata messa più volte in discussione dai lavoratori -, che la Direzione «Roma-Viterbo, Roma-Giardinetti e Metro C» sia finita nella mani del geometra Claudio Scilletta (un geometra, mah?!?), e che, dulcis in fundo, Carlo Alberto Scoppola, il Signore dei Tornelli, molto legato a Nicastro, gli sia stato affidato «l’incarico, a supporto diretto dell’Amministratore Delegato [Danilo Broggi], di coordinare la realizzazione di progetti strategici finalizzati ad obiettivi specifici in collaborazione con le strutture aziendali interessate». Amen.
  La domanda sorge spontanea: perché tanto veleno su Maranzano, che si è sempre assunto le responsabilità in prima persona, e mai una parola sull’operato di Nicastro, il quale non avrebbe fatto nulla per rispettare le normative e le regole?

La Denuncia della Fit Cisl – Il documento, come anticipato, evidenzia il modus operandi del direttore Nicastro e dei suoi subalterni, da lui designati sulla linea Roma-Viterbo, ovviamente tutti riconfermati: «Facendo seguito alle denunce delle RSU locali – si legge -, la scrivente [Scua Metroferro-Fit Cisl ndr], nel constatare che da parte di Atac SpA non è stato preso alcun provvedimento volto a risolvere le problematiche dei lavoratori della Roma-Viterbo, denuncia che a causa della carenza di organico venutasi a creare, è stato utilizzato personale amministrativo e tecnico per ricoprire i turni scoperti dai capistazione, non tenendo in considerazione che la posizione INAIL delle qualifiche professionali è diversa secondo le mansioni che si svolgono, pertanto l’impiego del personale in attività di sicurezza della circolazione ferroviaria è contro le normative proprie dell’INAIL». E ancora: «Si chiede inoltre chiarimento da parte del RSPP [Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione ndr] per individuare le responsabilità di chi, pur avendo un ruolo dirigenziale, abbia comandato con posizione amministrativa in una qualifica delicata come quella di preposto alla sicurezza di esercizio e alla circolazione treni. Inoltre, ad aggravare quanto sopra esposto, tale personale amministrativo non è comandato continuamente alle mansioni Dirigente Unico o DCT, pertanto si pone un serio problema di sicurezza, in quanto ai fini del mantenimento del requisito professionale e al fine di garantire una completa conoscenza per la regolarità e la sicurezza d’esercizio (gestioni di situazioni particolari, sopravvenute modifiche organizzative o impiantistiche) è necessaria la continuità lavorativa nella qualifica professionale che si va a ricoprire». C’è altresì da chiarire la storia di un capostazione che, stando sempre alla denuncia di Pasquarelli e Ricci, sarebbe «comandato» ad assolvere il ruolo di Dirigente Unico, assai difficile, pur non avendo superato la prova selettiva per ricoprire quella mansione. Ma non è finita.

Mancati Scontri È la parte più sconcertante: «Desta enorme preoccupazione poi l’aver nascosto all’utenza i mancati scontri nella ferrovia Roma-Viterbo, per proteggere personaggi molto vicini ai vertici aziendali». Mancati scontri? Di cosa stanno parlando i referenti sindacali? Chi sono i «personaggi molto vicini ai vertici» e perché non sono stati ancora rimossi? I quesiti si accavallano e sale una certa inquietudine, sentir parlare di «mancati scontri» – e poi al plurale – è inaudito, un fatto di una gravità estrema.

L’Epilogo – Il documento termina con un’altra bordata: «si diffida l’azienda a utilizzare sia personale amministrativo, con posizioni assicurative diverse da quelle proprie, che capistazione respinti al concorso da Coordinatore Ferroviario. Infine si di prendere seri provvedimenti per i responsabili di quanto denunciato nella presente, perché quotidianamente mettono a repentaglio la vita degli utenti e dei lavoratori, ignari di tutto ciò».

La misura è colma, è evidente che occorre cambiare registro, continuare su questa strada è impossibile e, sia consentito, pericoloso; qui non si sta discutendo di tornelli o di display, argomenti tanto cari ad alcuni manager, bensì di sicurezza. Si auspica che anche il Ministero dei Trasporti e la Regione Lazio, proprietaria dell’infrastruttura, facciano la loro parte su questa vicenda dai contorni torbidi.

A proposito, ora cosa faranno il sindaco Marino e l’assessore Improta, garanti morali e istituzionali della macrostruttura di Atac? E poi, perché la CGIL e la UIL non hanno sottoscritto questa denuncia?  Alè.


David Nicodemi

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