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A.A.A. cercasi meritocrazia e trasparenza in Atac SpA
Chi si
aspettava discontinuità e trasparenza nell’Atac targata Marino è rimasto di nuovo al palo, scottato dalle torbide vicende
degli ultimi giorni. Sul tavolo le modifiche alla macro, la terza in un anno, tanto
per la cronaca, e i risultati della selezione dei
quaranta capitreno, che è stata aspramente contestata dallo SCUA. Far casini è diventato ormai un
vezzo, un marchio di fabbrica del management della società capitolina, rimasto
sostanzialmente quello riconfermato da Alemanno
nel febbraio del 2013. A cominciare dal Presidente Roberto Grappelli, dalla
Segretaria degli organi Societari Roberta Pileri, l’ex-moglie
dell’ex-assessore Calamante e donna
per tutte le stagioni politiche, sino ad arrivate al Direttore d’esercizio
delle ferrovie concesse Gian Battista
Nicastro, soprannominato disastro da buona parte del
personale metroferro.
Aria fritta – Le indiscrezioni contenute
nell’articolo Atac,
soldi bruciati sono state avvalorate, almeno in parte, dal
Consiglio di Amministrazione dell’Atac che giovedì ha modificato la
macrostruttura (Disposizione Organizzativa n. 3 del 27/03/2014). I dirigenti eccellenti
fatti fuori sono 3 e non 5, com’era stato paventato, e tutti provenienti dalla Direzione Amministrazione, Finanza e
Controllo di Gestione, che è stata surclassata. E sono: Vincenzo Pesce (162.500 euro l’anno), Mauro Lombardo (170mila euro) e Manolo Cipolla (160mila euro), questi ultimi,
come ha scritto Il Messaggero, erano ai vertici di un ufficio «al centro dalle recenti inchieste interne
commissionate da Atac, che hanno messo sotto accusa sia la rendicontazione e la
gestione degli appalti, delle forniture e dei pagamenti». Salvato dalla gogna Franco Middei, che è stato però depauperato
e parcheggiato nella struttura Contratti e Servizi Generali, invece Roberto Cinquegrani, che molti avevano
dato per spacciato, resta alla Direzione
Commerciale, Marketing e Costumer. Il suo nome neanche c’era sul tavolo dei
Consiglieri. I compiti di Middei, di Lombardo e di Cipolla saranno svolti da Sabina Bianco, moglie del dirigente di Roma Mobilità Luca Avarello – tanto per cambiare! - nella Direzione Acquisti. Inoltre, a capo della Direzione Amministrazione e Finanza, nuova di zecca, è stata messa
Maria Grazia Russo, la vice di Pesce, mentre Stefano Guadalupi è passato alla Pianificazione, Controllo, Investimenti.
Troppo poco rispetto alle
attese e agli scandali (parentopoli, appalti, biglietti
clonati etc.) che hanno squarciato il cammino della nuova Atac. Il suo organigramma,
infatti, è ancora fitto di personaggi implicati, anche indirettamente, alle
scorribande partitiche che hanno portato l’azienda di dissesto.
False
speranze – Negli ultimi giorni su Facebook,
il social network più conosciuto al mondo, non si fa altro che parlare della
selezione dei 40 capitreno; c’è un dirigente Atac, in particolare, che sta
affrontando l’argomento, usando i consueti toni propagandistici. Pochi sanno,
però, che quella selezione è stata messa in discussione venerdì scorso dallo Scua Atac, con ben due lettere: la
prima siglata dalla Fit-Cisl, la
seconda dalla Filt-Cgil, Ultrasporti, Ugl e Faisa Cisal. «La
scrivente», evidenzia la Cisl al sindaco Marino,
all’assessore Improta e ai vertici di Atac Spa (Presidente,
Amministrazione
Delegato, Direttore del Personale e Responsabile Relazioni Industriali),
«a seguito dei numerosi errori rilevati sulla graduatoria di esito finale di
cui Disposizione Gestionale n. 46 (es. matricole non corrispondenti a nome e
cognome dei candidati, personale che nonostante assente alla prova risulta
idoneo, e numerosi altri) e quindi risultante assente la caratteristica della
trasparenza e la certezza, visti gli errori passati già riscontrati e corretti
in prove selettive precedenti, richiede l’annullamento immediato della
Disposizione Gestionale n. 46 del 26/03/2014, richiede altresì la verifica
dell’affidabilità del percorso di selezione e i soggetti competenti per Atac».
E ancora: «Desta perplessità sulla decisione autonoma da parte della Gestione
del personale sulla quantità di n. 50 agenti da inviare al corso formativo.
Qualora quanto scritto non avvenisse si attuerà quanto in nostro potere per
l’attività sindacale sino ad arrivare all’attivazione di percorsi giuridici
esterni». Sulla stessa lunghezza d’onda le altre Scua: «Gli scriventi», si legge, «in relazione alle Disposizioni Gestionali [n. 45-46 del 26 marzo 2013 ndr], avendo ravvisato anomalie e difformità rispetto
ai contenuti degli accordi di riferimento, ritengono inevitabile la sospensione
delle disposizioni e delle graduatorie in esse contenute. Pertanto, riteniamo
di massima urgenza un incontro in merito, considerando molto grave qualora le
molteplici anomalie denunciate trovassero effettivo riscontro». Gli esposti dicono sostanzialmente le stesse cose, «annullamento e/o
sospensione della prova selettiva», cambiano però i toni usati. Per la Cisl
occorre coinvolgere la Procura, per le altre sigle sindacali, invece, è
sufficiente un incontro chiarificatore con l’Azienda. A parte questa parentesi,
fermo restando che le ultime richieste destano comunque una giustificata
perplessità, ci si chiede cosa è successo realmente durante il concorso: occorre
far chiarezza, capire le modalità del suo svolgimento e conoscere il ruolo tenuto
in quella circostanza dalla commissione esaminatrice (Presidente e membri) e
dalla società che lo ha gestito. Indagini che, proprio per ragioni di trasparenza,
dovrebbero essere affidate a soggetti esterni e qualificati, come ad esempio la
Procura della Repubblica di Roma.
David Nicodemi
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