Atac, soldi bruciati

Autobus dato alle fiamme - Una fiammata e un altro autobus Atac è finito nella lista delle demolizioni. L’ennesimo atto vandalico nei confronti del patrimonio aziendale, perché pare che sia trattato proprio di questo, si è consumato mercoledì scorso, 26 marzo, nella rimessa di Magliana. A bruciare è stata una delle vetture (Iveco CityClass Cursor serie 5000) parcheggiate lungo la recinzione, il punto ideale per compiere gesti ignobili come questo. Purtroppo è stato vano l'intervento  degli addetti alla sicurezza, il rogo, infatti, alimentato dal materiale plastico, è riuscito in pochi istanti a distruggere l'autobus. Più di qualcuno, all’interno della rimessa, sarebbe pronto a scommettere che a compiere il gesto siano stati i nomadi che alloggiano accanto al deposito. Non è una novità che i rapporti tra di loro sono da qualche tempo ai ferri corti.

Dirigenti alla porta – Sarebbero cinque i dirigenti messi alla porta da Atac, su pressione del Campidoglio: la notizia è iniziata a circolare ieri mattina, tra i corridoi dell’Azienda e delle rimesse. Cinque, dunque, come i milioni che si spartiranno a titolo di liquidazione o transazione economica. “Uno scandalo”, secondo il capogruppo capogruppo Sel in Campidoglio Peciola e la sua collega di partito Cesaretti, presidente della commissione mobilità. “Abbiamo a gran voce chiesto discontinuità – hanno sottolineato qualche giorno fa - e il rinnovo dei vertici di Atac ma è inammissibile e vergognoso che siano erogate tali somme a dirigenti che oltretutto lasciano un'azienda con un deficit di oltre 700 milioni di euro". E come dargli torto, specie se si considera il pessimo servizio fornito da Atac e le condizioni penose in cui i dipendenti sono costretti a lavorare. Nella black list sarebbero finiti personaggi di grosso calibro, alcuni dei quali protagonisti di Parantopoli. In vetta spiccherebbe il responsabile della Direzione Commerciale, Marketing e Costumer Care Roberto Cinquegrani, 240mila euro di stipendio annuo, seguito a ruota da Franco Middei (retribuzione annua di 160mila euro) e da Vincenzo Pesce (retribuzione annua di 115mila euro), rispettivamente della Direzione Acquisti, contratti e servizi Generali e della Direzione Amministrativa Finanza e Controllo di gestione. Fuori pure il capo degli Acquisti Generali l’ex-vicesindaco di Guidonia Mauro Lombardo, entrato come operaio e subito promosso dirigente a 170mila, e il responsabile della direzione Acquisti tecnico-industriali, l’ex-consigliere comunale di Palombara Sabina Manolo Cipolla (retribuzione annua 150mila euro), anche lui nominato dirigente per mere logiche partitiche. L'ufficialità dovrebbe arrivare nelle prossime ore. 


  David Nicodemi


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