Atac tra encomio e sit-in
Una lieta notizia fa capolino nella torbida Atac, ma quasi certamente nessuno dei
quotidiani romani la prenderà in considerazione. Loro, come si è visto, sono
troppo indaffarati a infangare la categoria degli autoferrotranvieri con
articoli tendenziosi, che fanno sponda a chi vuole, nell’amministrazione
capitolina e nella maggioranza, smantellare la società di trasporto, cedendo linee
e chilometri a società terze, tipo Roma
Tpl, in barba ai risultati del referendum.
Il raggio di sole – «Riferisco di prendere in considerazione la proposta di encomio al conducente di linea Foschini Michele della Rimessa di Portonaccio». A scrivere è il responsabile del capolinea Luciano Galesso che la sera dello scorso 27 febbraio si trovava in servizio alla Stazione Tiburtina. Secondo la sua richiesta, e c’è da credergli, il conducente si è distinto per essersi messo a disposizione, «soprattutto dei cittadini», oltre l’orario del suo turno di servizio, «con abnegazione e con egregia professionalità». Si auspica che la Direzione Superficie di Atac accolga questa istanza, in modo da dimostrare, almeno per una volta, di essere vicina e solidale al personale dell’esercizio che ogni giorno fa da parafulmine alle gravi lacune aziendali.
No al gioco al massacro – Fervono i preparativi per il sit-in (12
marzo ore 14 Piazza Ss. Apostoli), organizzato dal movimento sindacale presieduto
da Micaela Quintavalle, Cambia-Menti
M410. «I lavoratori dell’Atac – si legge nel comunicato di ieri, 4
marzo -, in particolare modo il personale operativo, sono per l’ennesima volta
sotto attacco mediatico. Il perché è sotto gli occhi di tutti: screditare una
categoria di lavoratori per indebolire ancora di più un’azienda e far passare
il messaggio che sia necessarie una ristrutturazione. Non discutiamo il fatto
che qualcosa debba cambiare, ma che la stampa denigri dei lavoratori e padri di
famiglia per dei giochi politici, non lo
tolleriamo».
David
Nicodemi
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