Marco Lodoli, Quel viaggio fantastico sul “tranvetto” di Fellini

Il giornalista e scrittore romano Marco Lodoli racconta le magiche atmosfere che avvolgono il Polo Museale Atac di Porta San Paolo. 

Il suo articolo arriva in un momento importante, nella settimana calda, decisiva per il destino del materiale storico delle ferrovie Roma-Lido e Roma-Viterbo. Demolizione o valorizzazione? 

Da La Repubblica del 25 maggio 2014

Quel viaggio fantastico sul “tranvetto” di Fellini

Nel parco-museo della stazione di Porta San Paolo la carrozza Termini-Cinecittà

di Marco Lodoli 

Nel film L’intervista, Federico Fellini raccontò il suo primo viaggio verso Cinecittà: pochi chilometri dalla Stazione Termini, forse nemmeno mezz’ora di tragitto, ma fu un viaggio fantastico, un attraversamento di strati e strati di città e di visioni incredibili. Seduto nel tranvetto, Fellini ha visto pure cascate, palazzi, radure, indiani, più si avvicinava alla Mecca del cinema, più il viaggio diventava stupefacente.

Il tram era la diligenza di Ombre Rosse, la nave degli Argonauti, l’Oriente Express, era Ronzinante e Pegaso, era un piccolo razzo sparato verso la meraviglia, era il destino. Fellini ci spiegava che non ha importanza quanto lungo sia il viaggio che dobbiamo fare, quanto lontano ci porta, ciò che conta davvero è la nostra disposizione alla sorpresa: ogni tragitto, anche il più breve, può essere uno spaesamento, un’avventura straordinaria.

Chi volesse ritrovare quel tram e quelle emozioni, può recarsi al Parco-Museo della stazione di Porta San Paolo. Qui sono esposti alcuni locomotori e alcune carrozze del nostro passato prossimo, il locomotore giallino della ferrovia Roma-Lido del 1925, quello della ferrovia a scartamento ridotto Roma-Fiuggi-Frosinone del 1915, il tram 70 che arrivava fino ai Castelli, e il tram 404, che appunto copriva la tratta Termini-Cinecittà, munito di uno snodo interno, la cosiddetta giostra, inventato dall’ingegner Urbinati per permettergli di affrontare al meglio le curve. Si sale su questi ricordi perfettamente conservati e si viaggia da fermi, tra i fantasmi di Aldo Fabrizi, grande bigliettaio, del gaddiano commissario Ingravallo, di una Roma povera ma bella.

Portateci anche i bambini, si divertiranno un mondo, e resteranno a bocca aperta davanti a un plastico grandissimo che rappresenta una vecchia stazione, con i trenini che si incrociano, entrano e escono dalle gallerie, vanno e tornano come piccoli sogni.  


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