Ferrovia Laziali-Giardinetti, nuova crociata de Il Messaggero
Dalle pagine
del quotidiano romano Il Messaggero di
ieri, domenica 13 luglio, si è levata l’ennesima crociata contro la linea Laziali-Giardinetti, condotta dal fido Riccardo Tagliapietra (clicca qui), non c’è mai fine al peggio, e insaporita con
un articolo di spalla che descrive ciò che si nasconde sotto ai binari
ferroviari di Porta Maggiore (cessi pubblici
a parte).
Frasi a effetto del tipo «è stata riscontrata una cavità, giudicata pericolosa e molto profonda, tanto da fare recintare una vasta area (dove l’avrà vista la vasta area?!?!) e sospendere il servizio», strafalcioni destabilizzanti, «…trasbordare sul tram che va oltre il Raccordo attraversando la Casilina», e, infine, la descrizione dei resti, facendo passare la questione come un evento eccezionale. Ci mancava solo il Mitreo di epoca traiana e poi, secondo il cronista, sotto la cavità c'era di tutto, da Romolo a Costantino. Un mix di elementi, distribuiti nel testo in maniera scientifica, con chiaro tentativo di risvegliare i pruriti di coloro i quali chiedono, da oltre un decennio, lo smantellamento dei binari su via Giolitti, e di convincere utenti, romani e Istituzioni che la Giardinetti è oramai una linea da cancellare.
Il meglio arriva nel finale: «se
spunterà quello che gli esperti per ora solo ipotizzano, la Roma-Giardinetti
dovrà scegliere gioco forza un nuovo capolinea a Porta Maggiore». Ma se dovesse passare la sua ipotesi - chi è che si assume tale responsabilità ?!?! -, è ovvio che bisognerà gioco forza monitorare tutta l'area di Porta Maggiore, partendo dalla staticità dei palazzi e finendo con la chiusura della Piazza, importante nodo, al traffico sia viario che tranviario. Ottima intuizione.
Ci si domanda: perché tanto livore nei confronti della Giardinetti? Consorzio Metro C ossia Vianini Lavori SpA ossia Caltagirone Editore SpA ossia Il Messaggero. Può bastare come risposta? Sparita la Giardinetti, infatti, il Consorzio potrebbe avere la strada spianata per spingere le Istituzioni a concentrare le risorse economiche sulla costruenda linea metropolitana. Un “piccolo” conflitto di interessi, di qualche miliardo di euro.
Ci si domanda: perché tanto livore nei confronti della Giardinetti? Consorzio Metro C ossia Vianini Lavori SpA ossia Caltagirone Editore SpA ossia Il Messaggero. Può bastare come risposta? Sparita la Giardinetti, infatti, il Consorzio potrebbe avere la strada spianata per spingere le Istituzioni a concentrare le risorse economiche sulla costruenda linea metropolitana. Un “piccolo” conflitto di interessi, di qualche miliardo di euro.
Sulla vicenda, intanto, si registra il consueto e imbarazzante silenzio della Regione Lazio, capitanata dal sosia del
commissario Montalbano (tra un po’
di giorni sveleremo alcuni aspetti del suo operato, sempre in seno ai
trasporti).
Chiudiamo
col comunicato stampa del Cesmot: «Da diversi giorni la Ferrovia Regionale
Roma Laziali – Giardinetti risulta parzialmente interrotta a causa di un
cedimento stradale in Via Giolitti, che ha costretto ATAC a limitare il servizio presso il vicino P.le Labicano, con
conseguente disagio per i numerosi utenti costretti a servirsi di mezzi
alternativi per raggiungere la Stazione Termini. Purtroppo abbiamo dovuto
constatare che allo stato attuale non c’è alcuna definizione nè sulla tipologia
degli interventi da fare nè sulla durata dei lavori. Chiediamo pertanto agli
enti competenti, Regione Lazio e Roma Capitale di definire, in tempi
brevi, insieme ad ATAC, tutti gli interventi necessari a ripristinare la piena
funzionalità della linea, importante asse strategico della mobilità romana».
Alè.
David Nicodemi
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