Lavori Stazione Flaminio, il Comitato Pendolari scrive a Atac
Il Comitato
Pendolari della RomaNord chiede delucidazioni ad Atac SpA, in merito alla chiusura della stazione di Piazzale Flaminio, paventata in questi
ultimi giorni. «Occorre programmare
in anticipo questo tipo di eventi»,
hanno sottolineato, «non aggiungiamo disagio al disagio e non aspettiamo
ottobre 2015 per fare qualcosa».
«Spettabile
Atac», scrive il Comitato, «abbiamo saputo che da ottobre
2015 e per 8 mesi, la stazione di piazzale
Flaminio verrà chiusa e il capolinea [della ferrovia Roma-Viterbo ndr] sarà attestato presso la stazione di Acqua Acetosa. Innanzitutto chiediamo se tale
voce (riportata sul piano di lavoro di progetto della nuova stazione di Flaminio)
sia fondata e, in caso affermativo, chiediamo subito di poter avere il piano di
mitigazione dei disagi per l'utenza che si troverà a viaggiare in quel periodo
e ci rendiamo immediatamente disponibili per trovare ,insieme, le migliori
soluzioni. Si devono poter ridurre al minimo i disservizi e disagi per un’utenza
già provata dall'ordinaria gestione di questa nostra ferrovia (non ultimo
l'evento odierno che ha "spezzato" la linea in due per molte ore). Non aggiungiamo disagio al disagio e non
aspettiamo ottobre 2015 per fare qualcosa!».
La lettera è
stata spedita via e-mail ieri pomeriggio (martedì 8 luglio) alla direzione dell’Azienda
e, per conoscenza, agli assessori ai trasporti Michele Civita (Regione
Lazio), quello che ha intenzione di portare sulla Viterbo le elettromotrici
serie MB 100 - mah?!? - e Guido Improta (Roma Capitale), il quale, insieme al sindaco Marino, sta facendo rimpiangere la
passata Amministrazione. Il che è tutto dire.
«Soprattutto,
che non venga in mente a nessuno di chiudere la stazione di Flaminio e lasciare
100 mila utenti a piedi a Acqua
Acetosa per così tanto tempo. Occorre programmare in anticipo questo tipo di eventi: (ad esempio se vanno istituite corsie
preferenziali veloci per il trasbordo da Acqua Acetosa a Flaminio, oppure
- forse più fattibile - viaggiare a binari alternati in galleria tra acqua
acetosa e Flaminio, senza dover chiudere la tratta, oppure altro».
«Ricordiamo che
siamo esseri umani e non bestie da trasportare da un punto all'altro. Paghiamo
biglietti e abbonamenti e pretendiamo di sapere per tempo come sarà affrontato
il problema in oggetto». Alè.
David
Nicodemi
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