Atac li vuole morti (?)
Proprio ieri (20 luglio 2015) ho denunciato, sulle pagine de Il Quotidiano
Italiano, come Atac SpA cerca di
aggirare le avarie ai condizionatori degli autobus, antico dilemma, ponendo l’accento
sulle pressione che gli autisti sono costretti a subire.
«Ti obbligano a uscire
– mi aveva confidato un autista - o a terminare le corse, nonostante le
temperature elevate che si registrano all’interno delle vetture. Oltre i 40
gradi» [per leggere l’articolo clicca qui].
La scorsa notte passata è arrivata la conferma, puntuale come un orologio
svizzero.
Intorno a mezzanotte e mezza mi informano che un
austista, in servizio sulla linea 63
(Monte Savello-Rossellini), è stato colto da un malore. Si è trattato, quasi
certamente, di un collasso da calore, patologia che può insorgere a seguito di un’esposizione
a temperature notevoli. La notizia è eclatante e meritava, a mio giudizio, un
approfondimento.
Riesco a rintracciare un collega del malcapitato. «Il
fatto è accaduto – racconta – a Monte Savello. Era appena giunto al capolinea,
quando si è sentito mancare. Tuttavia, nella fase precedente il malore, ha
avuto la prontezza di mettere in sicurezza la vettura». Chi ha chiamato i
soccorsi? «I passanti, attratti dalla sua richiesta d’aiuto. Ora si trova in osservazione all'ospedale del Fatebenefratelli, a due passi dal capolinea».
Poteva essere
una tragedia. «Sì, ma per fortuna non è stato così. I media ci avrebbero
massacrato». Dice? «Stanno scrivendo di tutto in questi giorni, senza
considerare le dichiarazioni, scriteriate, del Sindaco Marino. Ci stanno facendo passare come degli scansafatiche,
che si inventano i guasti pur di non lavorare: giocano sulla nostra pelle e
questi sono i risultati». Ossia? «Beh, lo stress psicologico alla lunga può
influire negativamente sulla salute».
È un fiume in piena, ma come dagli torto. Poi, passato
lo sfogo, mi mostra delle immagini, ma non capisco se sono le sue oppure no. E
resto sbalordito. «Ha visto, il termostato della vettura segna 33 gradi». Di notte? «Proprio così, incredibile
ma vero». Allora l’aria condizionata non funzionava? «Esatto». La foto
successiva ritrae il foglio di corsa,
e qui viene il bello. «Vede, il collega aveva chiesto la sostituzione dell’autobus
e il capo gliene aveva affibbiato un altro,
ma anch’esso segnalato». Che aveva? «Al solito, problema al condizionatore: era
rimasto fermo in rimessa per mezza giornata».
E già, secondo le direttive della
divisione superficie queste vetture
non possono circolare dalle 10 alle 18. «Esatto. Quando il collega gli ha fatto
notare la cosa, il capo ha preso il foglio di corsa e con fare arrogante ha
scritto che ‘con questa tipologia di guasto può effettuare servizio’». Inaudito,
non esiste una disposizione in tal senso – e neanche si può fare! -, il facente
funzioni si è assunto una grande responsabilità. «Infatti, c’’è solo quella
direttiva che, diciamolo, è acqua fresca. Un magistrato con questa roba ci
andrebbe a nozze».
Posso pubblicarle? «Certo, gli utenti devono sapere
che il marcio risiede nella capoccia di Atac. Noi siamo l’ultima ruota del
carro, nessuno ci ascolta. Ma ci siamo stancati, l’episodio di questa notte è
la goccia che ha fatto traboccare il vaso». La ringrazio. Alé.
David Nicodemi
lavoro dentro l'atac in appalto delle pulizie dal 1994 ne posso raccontare delle belle basta con lo scarica barile anzi delle responsabilità di alcuni contro altri i lavoratori non centrano nulla sono comandati e ordinati da chi invece dovrebbe tutelare la salute e la sicurezza pubblica invece che della produttività a tutti i costi
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