Caso Rosso, Faisa-Confail: "A che gioco giochiamo?" #iostoconchristianrosso
Il neo-assessore capitolino ai trasporti, Stefano Esposito, sta facendo parlare
di sé. Bisticcia col sindaco Marino e
poi incontra Christian
Rosso, l’autista di Atac
sospeso a tempo indeterminato per il video-denuncia, diventato l’emblema del
sit-in in Campidoglio organizzato dal movimento di Micaela Quintavalle (un successo). Ficcante la risposta della Faisa-Confail: «A che gioco giochiamo?»
Già ieri l’assessore aveva fatto sentire il proprio
dissenso, invitando «l’Amministratore Delegato Danilo Broggi l’amministratore delegato dell’Atac a valutare forme
diverse di sanzioni». Posizione che ha infastidito Marino: «Io non mi occupo di
amministrazione delle aziende ma di selezionare le persone che devono poi avere
la responsabilità strategica delle aziende come gli assessori che a loro volta
scelgono i dirigenti e i CdA delle aziende di loro competenza. Se fa bene fa
bene, se fa male viene giudicato per quello che fa».
Stamattina l’incontro in Senato, testimoniato dal
selfie che il giovane conducente ha pubblicato sul suo profilo Facebook. «Ha ammesso di avere
sbagliato –dichiara l’assessore ai microfoni de La Stampa -, così come secondo me l’Atac ha esagerato nella
punizione. Gli ho chiesto di inviarmi una lettera in cui riconosce di avere
violato le regole, io con quella mi presenterò dai vertici dell’azienda e
vedremo di risolvere la questione. È un bravo ragazzo e tiene all’Atac». E
sulle divergente di ieri, Esposito ha precisato: «Non serve alzare il livello
della tensione. Prima di sospendere Rosso una comunicazione ufficiale me la
sarei aspettata, almeno una telefonata di Micheli.
Nel pieno rispetto dell’autonomia dell’azienda, per carità, però sarei dovuto
essere informato».
«Con comunicato di ieri – spiegano alla Faisa-Confail
-, esprimevamo apprezzamento per la disponibilità e l’operatività dimostrata
nei confronti del collega Rosso, da parte del neo Assessore Esposito. Ma
vogliamo ribadire che attualmente altri 10
lavoratori di Atac, sono ancora in regime di analogo provvedimento, in
attesa di un equivalente intervento dell’Assessore. Non vorremmo che questi
lavoratori paghino dazio dando vita all’ennesima discriminazione, non essendosi schierati
politicamente e non avendo avuto la fortuna
di essere stati pubblicamente patrocinati da esponenti politici. Vigileremo
adoperandoci, eventualmente, con tutti gli strumenti in nostro possesso al fine
tutelare tutti i lavoratori, nessuno escluso». Alé.
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