#Atac, le immagini del bus incidentato
Sono stabili (per fortuna!) le condizioni dell'autista coinvolto nell'incidente su via Tiburtina. Mentre si attendono gli esiti degli accertamenti, spuntano il video e le foto del tremendo urto
Sono stabili le condizioni del povero autista di Atac SpA, rimasto ferito nell’incidente che si è verificato la notte del 24 aprile, su via Tiburtina all’altezza dell’intersezione con via Casal de’ Pazzi, intorno alle ore 03,30. Ha subito un primo e delicato intervento chirurgico alla safena, vaso sottocutaneo, e presto dovrà essere di nuovo operato, anche alla caviglia, sempre al Policlinico Umberto I.
Numerosi sono stati i messaggi di solidarietà dei suoi
colleghi, tra questi M.I., che non
ha lesinato critiche nei confronti dei quotidiani che hanno preso la palla al
balzo per «bacchettare lui – scrive – e l'intera categoria con le solite
banalità del tipo, ‘basta con gli autisti al telefono’, ‘più controlli
tossicologici’ e tutte le altre cazzate
per le quali quest'Azienda non ci tutela mai abbastanza e che anzi usa per
mascherare i propri loschi traffici».
«Io, intanto, - continua - nella speranza che il
collega si riprenda presto, vivo nell'utopia che l'opinione pubblica, un giorno
non troppo lontano, invece di chiedersi se un poro cristo stia o meno al telefono o sotto effetto di
stupefacenti, non sia sottoposto ad orari di lavoro massacranti per poter
mantenere dignitosamente se e la propria famiglia. Daje André».
Del resto il video e le immagini, in esclusiva, sono
agghiaccianti e sottolineano la drammaticità della situazione. Le condizioni
del frontale e, specificamente, della cabina guida, con le sezioni del guard-rail
ancora penzolanti, lasciano intuire la veemenza dell’urto. «Se l’incidente
fosse avvenuto con un autobus serie Cursor
Iveco, anziché un Mercedes – ci confida
un dipendente Atac -, le conseguenze sarebbero state sicuramente peggiori. La
vetture Iveco, infatti, hanno l’alloggiamento delle batterie proprio sotto il
sedile dell’autista e queste, nello schianto, quasi certamente, avrebbero
investito il conducente, pesantemente».
Auguro al «povero cristo», vessato dai media e,
spesso, dall’Azienda stessa, una pronta guarigione. Alé.
David Nicodemi
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