Nuovo deragliamento sulla Roma-Giardinetti. Le foto
Scarsa manutenzione, così "cadono" i treni. Nuovo ammonimento dalla Faisa-Confail e dal Sul. Il capo del personale, dottoressa Rango, pronta a lasciare?
Nuova limitazione per la ferrovia
regionale Laziali-Centocelle, in
concessione all’Atac, a causa dello
svio di un elettrotreno articolato a due casse (Et 832), diretto alla Stazione Laziali. Uno dei pochi di
quella serie nelle condizioni di circolare. È successo ieri, 9 settembre,
intorno alle 13, nella curva, insidiosa, posta all’uscita del sottovia Casilino, in prossimità del semaforo di
Piazzale Labicano (Porta Maggiore). Nessun
ferito a bordo, per fortuna, solo disagi, molti, soprattutto agli utenti scesi nell’’importante
nodo di scambio, che sono stati costretti a raggiungere a piedi Ponte Casilino, fermata del momentaneo
capolinea.
Le cause del deragliamento, che
ha coinvolto l’ultimo carrello del convoglio, sarebbero da attribuire all’usura
sia della rotaia esterna, quella che ha l’onore di spegnere l’energia cinetica
contrastante, derivata dal passaggio dei carrelli, che dalle ruote del treno. Un
mix micidiale che avrebbe favorito il sormontamento, sebbene la vettura procedesse
a una velocità modesta. A rimarcare tale ipotesi, i dettagli impressi nelle immagini, incredibili, scattate al momento, dove si evince una pronunciata scanalatura del fungo del
binario interessato e l’esile spessore del bordino della ruota stessa.
Tecnici e operai, giunti rapidamente
da Centocelle col “carro soccorso”, hanno penato all’incirca cinque ore per allineare
il carrello. Comprensibile la rassegnazione che si leggeva nei loro sguardi, del
resto le officine metroferro sono da tempo a secco di pezzi di ricambio e il
personale, al completo, deve contorcersi ogni giorno per mandare avanti le
rispettive baracche. Sulla Giardinetti come sulle altre ferrovie concesse (Lido e Viterbo) e sulle linee delle metropolitane, compresa la Linea C. Lo testimoniano i guasti, ripetuti, dei treni e i segnali della limitazione di velocità che
spuntano come funghi lungo i binari e sui fogli di corsa dei macchinisti.
Prescrizioni che, dati i tempi di intervento da parte dell’Azienda, diventano
parte integrante delle percorrenze, con drammatiche ricadute sulla qualità degli esercizi.
«Come sindacato», ha dichiarato, ai
microfoni di Teleroma56, il
macchinista Alessandro Neri, vicesegretario
regionale Faisa-Confail, «abbiamo
più volte sollecitato la manutenzione di quel tratto, da Ponte Casilino a Porta
Maggiore, molto importante della linea, ma l’Azienda si è limitata a imporre il
rallentamento a 10 chilometri orari. Raggion per cui torniamo a chiediamo a
gran voce di poter lavorare in piena sicurezza, sia per noi che per i
passeggeri». Neri, ha poi ricordato che quelle rimostranze, sacrosanti, sono
state accolte «solo in parte», a causa del caos che c’è in Atac, innescatosi
con le dimissioni di Rettighieri e la
mancata nomina, da parte dell’Amministrazione Comunale, del un nuovo Direttore
Generale. «Questi sono i risultati, a luglio è successa la medesima cosa».
«Occorre prendere decisioni», ha rincarato Renzo
Coppini, segretario romano del Sul,
«le priorità devono essere siurezza e garanzia del servizio. Siamo stanchi di
ripetere sempre le stesse cose, non vogliamo dare le colpe a nessuno, ma chi ha
la responsabilità del Tpl romano deve dare delle scadenze sul tipo sugli
interventi da attuare nel breve e lungo periodo. Nella passata Amministrazione,
abbiamo presentato dettagliate denunce alla Asl, ai Vigli del Fuoco, al Ministero
dei Trasporti, all’Ustif, all’Ispettorato del Lavoro, sulla situazione del Metroferro,
non ricevendo alcuna risposta».
Per ferrovie urbane sono stati
stanziati 180 milioni di euro dalla Regione Lazio, com’è stato ribadito
nella seduta della commissione capitolina trasporti di ieri mattina, incentrata
sulla Roma-Lido (per leggere il resoconto di Odissea Quotidiana cliccare qui).
Nelle ultime ore, invece, l’avvocato Francesca
Rango, capo del personale di Atac, avrebbe espresso la volontà di dare le
dimissioni. Sarebbe la settima figura a lasciare, dall’inizio di settembre, considerata
la clamorosa uscita di scena del magistrato De Dominicis, chiamato dalla Raggi,
in un primo tempo, per sostituire l’assessore al bilancio Minenna. E con la Rango, nominata insieme a Rettighieri dal
commissario Tronca, se ne andrebbe un
altro tassello fondamentale, l’alfiere di un nuovo modello di dialogo tra i
lavoratori e l’Azienda, oramai logoro, basato sul rispetto dei ruoli e sulla lungimiranza.
Alé.
David Nicodemi
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