In Atac si insedia il nuovo Dg Rota. Una garanzia per il materiale storico
Nell'Atm di Milano, il neo Direttore Generale della municipalizzata Capitolina, si è distinto anche per la grande attenzione dimostrata nel settore storico
Il giorno di Bruno Rota è arrivato. Da oggi l’ex Presidente e Dg di Atm SpA, l’azienda di trasporti di
Milano prende servizio in Atac SpA,
in qualità di Direttore Generale. Spetta a lui, vincitore del concorso bandito
da Roma Capitale, risanare la municipalizzata
capitolina più controversa, con un disavanzo pregresso accertato
abbondantemente sopra un miliardo di euro. Un compito arduo.
Determinato e pragmatico, da giornalista professionista de Il Sole 24 Ore, Rota ha ricoperto incarichi di responsabilità
dirigenziale nell’IRI, SME e FINAGRA SpA. Fino al 2005 è stato Dg e poi Presidente di Serravalle SpA, poi dal 2011 la lunga
– e incisiva – parentesi nell’Atm. Dal 1980 al 1994 è stato docente del corso “Organizzazione
e Amministrazione delle grandi aziende” all’Università Cattolica di Milano, dove si è laureato.
Nell’Azienda milanese - che ha “fatto
brillare”, scrive Arzilli su Il Messaggero - Rota si è distinto anche per la grande attenzione che ha
dimostrato nei confronti dello storico, stringendo ottimi rapporti con le
associazioni del settore. Una sorpresa. Ha ampliato e arricchito il parco storico
dei tram,
preservando varie tipologie delle 28
– di cui una bianca e una biverde – nonché la due assi 609, tanto per citare
qualche esempio. Grazie a Rota, inoltre, è stato conservato un complesso
originale sulla M1, la prima linea
metropolitana milanese, quella di color rosso, inaugurata il 1 novembre 1964.
Iniziative con le quali Rota è riuscito a certificare il ruolo importante che il settore storico svolge nell’Atm e nella collettività, dove le gloriose vetture del passato non sono state più considerate solo ferro vecchio. Per questa sua attenzione e sensibilità, l'associazione ATC, la quale si occupa proprio della conservazione dei tram storici, gli ha conferito il titolo di socio onorario.
Iniziative con le quali Rota è riuscito a certificare il ruolo importante che il settore storico svolge nell’Atm e nella collettività, dove le gloriose vetture del passato non sono state più considerate solo ferro vecchio. Per questa sua attenzione e sensibilità, l'associazione ATC, la quale si occupa proprio della conservazione dei tram storici, gli ha conferito il titolo di socio onorario.
Valori che Atac necessita, soprattutto adesso che sono di nuovo in discussione i destini del materiale
rotabile di interesse storico, della Lido
e della Viterbo, le cui trattative
sono comunque a buon punto. Ma serve una sferzata, una folata nuova, che, in questo momento, solo
il nuovo Dg Rota può garantire, in virtù dei lodevoli trascorsi. Alé.
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