La storia avvolge la Roma-Viterbo
Giornata rievocativa per la ferrovia regionale, con la quarta edizione del Treno della Tuscia, organizzato da Legambiente di Castelnuovo di Porto e la presentazione a Faleria del libro Destinazione Viterbo
Giornata rievocativa per la
ferrovia regionale Roma-Civita Castellana-Viterbo
in concessione all’Atac, con la
quarta edizione del Treno della Tuscia,
organizzato dall’Ente Regionale Parco di
Veio e da Legambiente di Castelnuovo
di Porto, e la presentazione a Faleria
del libro Destinazione Viterbo, che
racconta uno spaccato importante della linea, “dalla sua nascita, come tranvia all’evoluzione
della stessa in ferrovia vera e propria”.
Da un lato la visite guidate alle
ville e necropoli, lungo la Flaminia antica, dall’altra la mostra fotografia e
il libro. Protagonista, in entrambi le iniziative, la ferrovia, la RomaNord, placida e soave, con i suoi
binari carichi di storia che attraversano paesaggi emozionanti e incantevoli.
La presentazione del libro Destinazione Viterbo si svolgerà ore 18
presso la Sala della Misericordia del
Comune di Faleria. Presente l’assessore alla cultura Nicola Rinaldi e il giornalista Italo Arcuri che intervisterà l’autore Attilio Grimaldi, da sempre appassionato di storia contemporanea, in
modo particolare del Ventennio fascista. Romano di nascita (1970) e rignanese
di adozione, Grimaldi ha studiato alla Terza Università degli studi con il
prof. Giuseppe Talamo. È alla sua
prima pubblicazione
Attilio Grimaldi |
Cosa tratta il libro?
“Il libro è un viaggio ideale della
ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo dalla sua nascita come Tranvia
all'evoluzione della stessa in ferrovia vera e propria nel 1932. Ferrovia che
rispondeva a canoni avanzatissimi per l'epoca in fatto di armamento, linea
aerea e materiali utilizzati per il trasporto dell'utenza. Il saggio però non
si limita solo alla storia della ferrovia ma la sistema storicamente in un
quadro complessivo di innovazione tecnologica, soprattutto in ambito
ferroviario, che investí il nostro paese immediatamente dopo l'Unità. Di
conseguenza il lavoro è stato volutamente diviso in due parti. La prima si
occupa sommariamente della nascita e dello sviluppo della ferrovia in Italia
attraverso i governi della Destra storica in un primo momento e della Sinistra storica
nella fase successiva, fino all'avvento di Giolitti
e infine del Fascismo. La seconda, invece, si occupa nello specifico della
nascita della prima tranvia e successivamente della ferrovia, questa volta con
uno sguardo più specifico a determinati avvenimenti legati soprattutto alle
agitazioni sindacali che investirono l'Italia tra il 1919 e il 1920, fino a
giungere all'avvento del Fascismo e alla catastrofe della Seconda Guerra
Mondiale”.
Com'è nata l'idea di scrivere Destinazione Viterbo?
“Cominciamo con il dire che non
sono uno storico di professione ma un semplice appassionato. Ho studiato storia
all'università ma non ne ho fatto, mio malgrado, un lavoro anche se mi sarebbe
piaciuto moltissimo. Tutto ciò però non mi ha mai scoraggiato dal perseguire i
miei interessi attraverso la ricerca. E, dopo essermi accostato all'argomento
attraverso il libro di Angelo Curci
[Direttore metroferro Stefer, poi Acotral ndr] Il treno della Tuscia, ho deciso di approfondire il discorso
attraverso ricerche mirate.
Chi l'ha aiutata nella ricerca di foto e documenti storici?
“In realtà preferisco lavorare da
solo. Sono un lupo solitario nella
ricerca e nella stesura dei miei lavori. Ho attinto, dunque, tantissime
informazioni dai giornali dell'epoca e dall'archivio storico di Viterbo. Anche
l'archivio di Stato di Roma mi ha agevolato soprattutto per la parte generale
del lavoro e la consultazione degli Atti parlamentari della Camera dei Deputati
per le varie delibere inerenti alla costruzione della ferrovia stessa sono stati
assolutamente fondamentali. È stata comunque una ricerca lunga ma appassionante
che mi ha impegnato quasi due anni.
Che ne pensa del recupero del materiale rotabile storico della
linea, che permettere di ripristinare il Treno della Tuscia?“Trovo l'iniziativa assolutamente
lodevole. Se si riesce a comprendere come un vecchio treno alla stregua di un
antico manoscritto rappresenta una testimonianza assolutamente indispensabile
da non disperdere ma da valorizzare per entrare ancora di più nella quotidianità
delle persone che se ne sono servite all'epoca, avremo senz'altro fatto un
passo deciso in avanti nella direzione di una ritrovata civiltà e di un
recupero fondamentale della memoria storica”.
E proprio sul materiale storico, venerdì
scorso (5 Maggio) il Comitato TSRL (formato
anche dal Graf e dall’Associazione TrasportiAmo) ha presentato istanza alla Regione Lazio e all’Atac per
definire il progetto di recupero. “Siamo veramente soddisfatti di queste
iniziative”, sottolineano, “sta crescendo l’interesse intorno alla linea. Il
Treno della Tuscia, patrocinato dal Parco di Veio, con viaggio in vettura
riservata, dimostra anche il potenziale turistico della Viterbo. Altrettanto importante
la sensibilità dimostrata dal Comune di Faleria e da Attilio Grimaldi, autore
del libro, la memoria deve essere preservata a trecentosessanta gradi”. “Sono
manifestazioni rilevanti, dimostrano come la ferrovia sia insita nel territorio
e come la creazione del treno storico, composto dal materiale TIBB del 1932, sia
il giusto coronamento a questa attenzione”. Alé.
David
Nicodemi
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