Trenord abbraccia il turismo ferroviario. E il Lazio?
L'iniziativa della Compagnia lombarda, Discovery Train, riaccende i fari sul progetto de Il Treno della Tuscia, caldeggiato dai territori ma osteggiato da Atac SpA
Anche Trenord, la compagnia
che gestisce i servizi ferroviari nella Lombardia, apre al turismo, «proponendo»,
evidenzia Ferrovie.info,
«itinerari per riscoprire in treno, in maniera confortevole e sostenibile, i
laghi, la montagna, le città d’arte, i musei e i parchi divertimento». L’iniziativa,
che merita attenzione, si chiama Discovery
Train ed è stata presentata a Gardaland, una di uno degli itinerari.
Il treno visto come una risorsa, un valore aggiunto,
attraverso il quale riscoprire le bellezze delle comunità attraversati dalle
linee ferrate. «Ogni giorno un quarto dei nostri clienti», l’Ad di Trenord spiega
Cinzia Farisè, «viaggia per turismo,
svago, cultura. Negli ultimi due anni abbiamo registrato un crescente aumento
di viaggiatori anche nei fine settimana, pari al + 13%. Con le proposte
Discovery Train, vogliamo continuare a promuovere il treno come soluzione smart
e conveniente per il turismo sostenibile, con importanti ritorni anche per il
territorio».
La notizia è subito rimbalzata nelle stanze dei Comuni e delle
associazioni che da tempo lavorano in sinergia per rimettere in piedi Il Treno della Tuscia sulla gloriosa Roma-Civita Castellana-Viterbo. «La
lodevole iniziativa di Trenord», afferma Eligio
Scatolini dell’Associazione TrasportiAmo,
«rafforza il nostro progetto in maniera esponenziale, soprattutto se riusciremo
a predisporre un treno con le carrozze storiche del 1932, che rappresentano quel quid
in più. Il turismo ferroviario sulla Viterbo dovrebbe essere una risposta naturale». «La nostra Regione è ricca di storia e di tradizioni», aggiunge Edoardo Franchi presidente del Comitato TSRL, «una varietà incredibile
di paesaggi. Roma non deve essere la prima donna e oscurare tutto con la sua
ombra, ci dobbiamo ricordare anche del resto, la ferrovia ed in particolare il
Treno della Tuscia possono essere un volano di una certa rilevanza». Sulla stessa lunghezza d'onda il Comitato Pendolari RomaNord, lo stesso che aveva trovato «scellerate» le demolizioni attuate dall'Azienda all'inizio di maggio: «Sono quattro anni - spiega il presidente Fabrizio Bonanni - che diciamo all'Atac e alla Regione Lazio di istituire un serio Treno della Tuscia. Un percorso turistico e naturalistico di sicuro interesse».
D’accordo con quest’idea i comuni di Sant’Oreste, Rignano Flaminio e Faleria nonché Legambiente di Castelnuovo di Porto. Che ha toccato con mano le potenzialità turistiche della RomaNord: clamoroso e inaspettato, infatti, è stato il successo riscontrato nei treni speciali da loro organizzati, l'ultimo l'8 maggio, mirati a riscoprire le bellezze dei territori della Tuscia e del viterbese, a cominciare da Vejo.
D’accordo con quest’idea i comuni di Sant’Oreste, Rignano Flaminio e Faleria nonché Legambiente di Castelnuovo di Porto. Che ha toccato con mano le potenzialità turistiche della RomaNord: clamoroso e inaspettato, infatti, è stato il successo riscontrato nei treni speciali da loro organizzati, l'ultimo l'8 maggio, mirati a riscoprire le bellezze dei territori della Tuscia e del viterbese, a cominciare da Vejo.
Ma è noto che Atac SpA è allergica a tali manifestazioni e, tra l'altro, al salvataggio delle carrozze storiche tecnicamente idonee
per la composizione del Treno della Tuscia. Almeno fino a prova contraria. Una cosa doppiamente assurda, in altre parti di Italia le società fanno i salti mortali per lanciare il turismo ferroviario, nel Lazio, invece, si fa l'esatto contrario, si preferisce cancellare la memoria e distruggere fulgidi esempi di archeologia elettromeccanica, entrati nell'immaginario collettivo. La partita è comunque aperta, la loro demolizione non passerà di certo inosservato. Alé.
David Nicodemi
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