Atac, il concordato preventivo divide ma piace
Le sigle sindacali fanno quadrato intorno all’ipotesi di concordato di Atac, dopo l’incontro avvenuto questa mattina, 7 settembre, nella sede dell’Assessorato della Città in Movimento
Le sigle sindacali fanno quadrato intorno all’ipotesi di
concordato di Atac, dopo l’incontro avvenuto questa mattina, 7 settembre, nella
sede dell’Assessorato della Città in
Movimento, al quale hanno preso parte l’Assessora Linda Meleo, il presidente della Commissione capitolina Trasporti Enrico Stefàno e il delegato della
Sindaca alle relazioni sindacali, Antonio
De Santis.
È stato “un incontro per illustrare le linee di rilancio
della l’Azienda e l’ipotesi di concordato preventivo”, riferisce il Campidoglio nella nota stampa, dove “l’Amministrazione
ha sottolineato che la fase di rilancio di Atac salvaguarda il servizio per i
cittadini e i livelli occupazionali dell’azienda e dell’indotto. È stata
illustrata nel dettaglio la situazione patrimoniale che – alla luce della due
diligence avviata dall’Azienda e, per quanto di sua pertinenza, da Roma
Capitale – si è rivelata particolarmente allarmante, soprattutto a causa
dell’ingente debito pregresso di Atac. L’Amministrazione ha chiesto di
condividere un percorso trasparente di risanamento”. Al termine, “Cgil, Cisl, Uil, Faisa Cisal e Ugl hanno deciso di congelare le procedure già avviate”, conclude
il comunicato, “per la proclamazione di uno sciopero, rinviando il confronto
alla riunione già convocata per lunedì prossimo”.
“Le procedure sono assolutamente ancora in essere e il
prossimo appuntamento interlocutorio è fissato per i primi giorni della
prossima settimana, smentiamo categoricamente quanto affermato”, risponde la CGIL, impegnata nel sit-in di protesta
in Campidoglio, in concomitanza del Consiglio Straordinario su Atac, che ha
visto l’adesione dell’USB, della FAISA CONFAIL e dell’OrSA Tpl. Contrarie, e non se ne
capisce il motivo, alla soluzione paventata dall’Amministrazione. Ma tant’è. "Noi
abbiamo già proclamato insieme ad altre sigle autonome uno sciopero il 12 settembre. Sarà un autunno molto
caldo di scioperi e assemblee”, dichiara Claudio
De Francesco della Faisa-Confail, “di cui purtroppo faranno le spese anche
i cittadini. Ci dispiace ma è l'unico strumento che abbiamo: non vogliamo che
Atac faccia la stessa fine di Alitalia". "Si preannuncia un autunno
caldo perché non ci sono le condizioni di sicurezza. Il 29 settembre è già
previsto uno sciopero dell'Usb che convoglierei tutte le partecipate di Roma
contro il rischio privatizzazioni. Inizieremo anche una serie di assemblee nei
depositi e in generale nei posti di lavoro Atac per informare i
lavoratori", conferma dall'Usb Michele Frullo. Per Massimo Dionisi dell'Orsa Tpl, "ci sono rischi
sostanziali per i lavoratori perché è evidente che sarà il primo costo che sarà
tagliato”.
Cauta ma, comunque, aperta al dialogo la Cisl, "abbiamo apprezzato il clima politico”, così il
responsabile di Roma e Rieti Paolo
Terrinoni, accompagnato dal sub commissario Eliseo Grasso, “l'assessore Meleo ha inteso intraprendere con noi
un percorso di confronto e coordinamento delle azioni che avevano chiesto e
ribadito oggi”, “ovvero le garanzie dei livelli occupazionali e retributivi,
l'allungamento del contratto di servizio e che la società rimanga pubblica. A
parole abbiamo avuto rassicurazioni che ora vogliamo vedere concretizzate in
giunta". Un segnale deciso arriva invece da M410, il sindacato di Micaela
Quintavalle, che ha “revocato responsabilmente lo sciopero indetto per il
giorno 12 settembre”. E dal SULCT, dall’UTL nonché dal Fast Mobilità-Confsal:
“A seguito dell’incontro tenuto presso l’Assessorato Città in Movimento”,
dichiarano in una nota congiunta i rispettivi Segretari Regionali, Renzo Coppini, Antonio Casadei e Aniello
Carpenito, “le nostre Organizzazione dichiarano ufficialmente di non
aderire allo sciopero indetto per il giorno 12 settembre. Una decisione presa,
in maniera collegiale, sulla base delle rassicurazioni date dal Campidoglio. L’apertura
dell’Amministrazione ci vede favorevoli, soltanto con il dialogo e la
concretezza è possibile dare una nuova linfa alla centenaria Azienda di
trasporto romana e ai suoi Lavoratori. Ci aspettiamo un urgente avvio dei
negoziati di merito”.
Ma oltre alle Organizzazioni Sindacali, i lavoratori,
preoccupati dai rumors dei media e
dalle voci di corridoio infilate ad arte in tutta Atac, sperano che col “concordato
finiscano quelle conventicole politiche sindacali e si rilanci veramente l'Azienda
non toccando i salari ma andando a colpire gli sprechi e le inefficienze che si
trovano in azienda. Così come vorrebbero vedere i responsabili pagare per gli
errori di mala gestione”. Alé.
David
Nicodemi
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