Atac, allarme sicurezza rimessa Magliana. Richiesto intervento di Salvini
È di nuovo allarme sicurezza nella rimessa Atac Magliana di via Candori, dove la convivenza, forzosa e incontrollata, col campo ROM è da tempo compromessa
È di nuovo allarme
sicurezza nella rimessa Atac Magliana di via Candori, dove la convivenza, forzosa e incontrollata, col campo
ROM è da tempo compromessa. A surriscaldare il clima, l’escalation di episodi
drammatici e violenti culminati, nel fine settimana, con il lancio di sassi e
di bottiglie contro le autovetture in corsa dei conducenti, comandati nei turni
di notte. «I lavoratori non intendono
più essere vittime di azioni criminali», denunciano Giuliano Parmiani e Daniel
Di Martino, rispettivamente Segretario e Vice-Segretario Provinciale del SLM-FAST Confsal, «agiranno con ogni
mezzo a tutela della propria incolumità». E chiedono l’immediato intervento di Matteo Salvini.
«La scrivente
Organizzazione Sindacale», recita il documento inviato nella giornata di ieri -
domenica 29 luglio – e diretto al Ministro degli Interni, al Prefetto e ai
vertici sia dell’Amministrazione Comunale che dell’Azienda, «denuncia gli
ennesimi atti di vandalismo perpetrati nei confronti dei lavoratori e
lavoratrici dell’impianto Atac di Magliana. Già il 27 luglio la scrivente, con nota
Prot. 101/18/SP chiedeva all’azienda, come soluzione temporanea, la possibilità
di far parcheggiare le autovetture dei lavoratori, comandati con turno di
notte» all’interno della rimessa. «Soluzione ispirata sia dal numero limitato di
macchine da poter accogliere sia perché si pensava che fossero atti goliardici».
«Nelle ore
successive però», incalza la missiva, «si sono verificati altri molteplici
episodi di vandalismo, fino ad arrivare a una vera caccia all’uomo con lanci di
sassi e bottiglie nei confronti dei lavoratori, delle loro automobili e contro
le vetture aziendali. Questo è l’ennesimo episodio che vede perseguitati i
lavoratori dell’impianto Magliana». A febbraio, infatti, duebus furono colpiti da piombini sparati da un fucile ad aria compressa, «poi
ritrovato», sottolinea la Segreteria Provinciale, «dalle Forze dell’Ordine all’interno
dell’adiacente campo ROM». «Consideriamo i lavoro, la libertà personale e la
difesa dei beni personali diritti costituzionalmente da difendere, chiediamo, pertanto,
un intervento d’urgenza da parte delle Istituzioni per mettere fine a questi
episodi che minacciano la serenità e, soprattutto, l’incolumità dei
lavoratori».
David Nicodemi
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