Obbligo divise, Lavoratori diffidano Atac
Entra nel vivo il braccio di ferro tra il Capo del personale di Atac e i dipendenti
Entra nel vivo il
braccio di ferro tra il Capo del personale di Atac e i dipendenti, che sulla circolare interna emessa l’8
settembre da Ceresatto, fresco di
nomina, concernente l’obbligo di indossare l’uniforme pena «l’avvio degli iter disciplinari», hanno
messo in guardia azienda capitolina dal prendere tali provvedimenti con formale
«diffida».
Le polemiche non
si placano, dopo l’alzata di scudi delle Segreterie delle Organizzazioni
Sindacali, che all’unisono hanno sottolineato come «in molti reparti la
fornitura [della divisa ndr] sia oramai scaduta», arriva la ferma posizione delle
RSU (FIT-CISL, UILT e SLM Fast-Confsal) della rimessa di Magliana. L’obiettivo è di far
ragionale i vertici aziendali, considerata la situazione Kafkiana creata dalla circolare, definita dagli stessi «un
attacco all’appartenenza e alla professionalità dei Lavoratori».
Nella nota,
inviata oggi pomeriggio (15 settembre), anche al Presidente/Ad Simioni e al medesimo Direttore del Personale, i
rappresentanti sindacali ricordano che «il rinnovo della massa vestiaria è
fermo al 2015» e che «più volte abbiamo fatto richiesta di nuove divise e anche
di un restyling della attuale divisa, divenuta scomoda nella sua forma e nel
materiale utilizzato».
Infine l’attacco
frontale che smonta, pezzetto per pezzetto, la direttiva contenuta nella circolare:
«La divisa essendo un dispositivo DPR (officine) e regolamentata dalle normative
vigenti, le scriventi diffidano
l’Azienda ad agire nei confronti dei lavoratori con sanzioni disciplinari». E
siamo solo all’inizio. Alé.
David Nicodemi
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