Ferrovie Concesse, Sindacati e Pendolari imbufaliti. Dal 15 luglio Cotral effettuerà corse integrative Montebello-Catalano



Retroscena degno di nota alla base delle nuove disposizioni Atac. Intanto la Regione continua ad annunciare gli interventi di ammodernamento, mentre gli utenti criticano il servizio integrativo

C’è un retroscena degno di nota alla base delle nuove disposizioni Atac (D.O. 145 e D.O. 146) in vigore dal 5 luglio, spiccate, ugualmente in applicazione all’allegato B del Decreto 1/2019 di ANSF, subentrata all’USTIF all’inizio del mese per ciò che riguarda la sicurezza delle linee complementari isolate, allo scopo di mitigare le restrizioni negli esercizi delle ferrovie regionali Roma-Viterbo e Termini-Giardinetti e lenire le sofferenze sia dei pendolari che dei lavoratori. A rilevarlo i fonogrammi delle RSU CISL che denunciano all’Agenzia una presunta “violazione delle direttive”.

A una settimana esatta dai primi provvedimenti restrittivi (D.O. 135 e 136 del 29 giugno), l’Azienda Capitolina ha corretto il tiro e alleggerito le limitazioni imposte. Attenuate le “battute d’arresto” - la croce dei macchinisti e fonte principale dei ritardi -, rimaste obbligatorie soltanto nelle intersezioni prive degli impianti semaforici e, nella Viterbo, negli “attraversamenti pubblici non dotatati di dispositivi che al passaggio del treno inibiscono il transito lato strada (barriere, Semibarriere, SOA) e sui due attraversamenti privati carrabili con CSA (nella tratta Montebello-Sacrofano posti alle progressive 015+764 e 016+010)”. E altresì nei deviatoi “non comandati da ACEI” e, diversamente dalle disposizioni passate, “non fermascambiati”.

Confermato invece, l’abbassamento della velocità massima consentita: 30 Km/h nella Giardinetti, ridotta a 20, altra novità, nella tratta Porta Maggiore-Laziali, e 50 Km/h nella tratta extraurbana della RomaNord. Nella Viterbo inoltre, restano aboliti gli incroci e la “sede obbligatoria di giunto a Vignanello”, nonché interdetta la circolazione nella tratta urbana ai convogli sprovvisti del dispositivo train-stop, con l’eccezione dell’ingresso/uscita nella stazione Montebello – da effettuarsi a 30 Km/h – per i treni provenienti dalla tratta extraurbana.

Dal Comitato Pendolari è arrivato, puntuale, il commento di Fabrizio Bonanni: “Dopo una lunga insistenza hanno studiato meglio e riusciti a trovare un seppur parziale rimedio ai giganteschi ritardi dei treni extraurbani. Come al solito Atac non riesce a gestire la normale amministrazione, figuriamoci le emergenze”. “Atac deve ringraziare – aggiunge perentorio – da un lato i macchinisti, i più esposti che devono far girare i treni in qualsiasi condizione, dall’altra i pendolari, che si sono dimostrati civili e proattivi. Speriamo che passi velocemente il periodo che ci separa dalla fine dell’affidamento, per poter aspirare a un servizio degno di un paese civile. L’aggiornamento delle tanto discusse disposizioni del 29 giugno – conclude il portavoce del Comitato -, fanno capire quanto sia inadeguata la dirigenza aziendale e quanto sia poco reattiva la direzione regionale dei trasporti, che si muove solo su nostre sollecitazioni”.

Alle proteste dei pendolari e Comuni, scandite nei vari incontri, si sono aggiunte le istanze delle RSU CISL inviate il 3 luglio all’attenzione dell’ANSF. Nel mirino due casi specifici, che sarebbero avvenuti all’indomani delle disposizioni del 29 giugno, nella Viterbo e nella Giardinetti. Sollecitazioni che, rilette col senno del poi, lasciano pensare che gli ultimi provvedimenti, sostitutivi e correttivi, rappresentino una risposta, indiretta, anche a quanto rimarcato dai rappresentanti sindacali.  

In data 30 giugno – recita il fonogramma 28 - tramite mail inviata al personale di movimento da persona non di qualifica e non in filiera di comando” sarebbe stato autorizzato “l’inoltro del materiale rotabile non dotato di train-stop nella tratta MBello/A.Acetosa (e viceversa), utilizzato come treno straordinario (senza viaggiatori) da inviare ad A. Acetosa per manutenzione”, con l’avallo del Direttore di Esercizio, che avrebbe confermato questo spostamento nell’email successiva. Decisione che, secondo le RSU, avrebbe violato il Decreto 1/2019 dell’ANSF, richiamato in tutte le disposizioni aziendali, in quanto “ai convogli non dotati di quel dispositivo non è consentita la circolazione sulla tratta urbana”. “Al fine di non porre il personale di movimento e di condotta in situazioni che potrebbero compromettere la sicurezza dell’esercizio (ricordiamo che nel 2012 un treno viaggiatori non dotato di train-stop tamponò un altro treno viaggiatori causando 120 feriti) chiediamo intervenire affinché sia fatto divieto a chiunque non di qualifica e non in filiera di comando di diramare qualsiasi comunicazione (mail) a personale di esercizio, e allo stesso tempo di intervenire affinché il Direttore di Esercizio emani gli ordini che modificano Disposizioni Operative con altrettante Disposizioni Operative al fine di garantire l’effettivo valore”.

Caso analogo nella Giardinetti, dove il 2 luglio sempre il Direttore di Esercizio avrebbe inviato “una email ai responsabili della linea a chiarimento della DO 136”, è quanto si legge nel fonogramma 29. “Per tutti gli attraversamenti stradali e pedonali, compresi anche quelli con protezione semaforica disposta a verde, il passaggio deve essere anticipato da ripetuti fischi e, in sostituzione della battuta d’arresto, al fine di consentire l’arresto nel minor spazio possibile, l’impegno dell’attraversamento deve essere effettuato a passo d’uomo. Per gli altri attraversamenti resta valido quanto riportato dalla DO 136”. Provvedimento che sarebbe stato in contrasto con quanto ordinato dal Direttore stesso, evidenziano le RSU, dato che, come si è visto, quella disposizione imponeva la “battuta d’arresto su tutti gli attraversamenti, pertanto i treni prima di impegnare gli stessi devono arrestarsi e l’agente di condotta può riprendere la marcia dopo essersi accertato del relativo stato di libertà e dell’assenza dei transiti sugli stessi”. Poi modificata. “Crediamo che le restrizioni imposte siano dettate da un quadro normativo che va rispettato integralmente, ogni variazione e/o modifica di quanto emanato deve essere sottoposta all’ANSF per il necessario nulla osta, in mancanza di ciò si palesa una violazione al decreto n. 1/2019. Chiediamo ai soggetti in indirizzo [tra cui ANSF ndr] di intervenire affinché sia fatto divieto di diramare qualsiasi comunicazione tramite mail al personale di esercizio, e allo stesso tempo di intervenire affinché il Direttore di Esercizio emani gli ordini che modificano Disposizioni Operative con altrettante Disposizioni Operative al fine di garantire l’effettivo valore. Si ribadisce che una mail non può superare una Disposizione Operativa. La semplice mail non ha valore perché non garantisce la piena prova di identità del mittente, di quella del destinatario, della data di spedizione e della ricezione della stessa. Pertanto, chiediamo di emanare apposita Disposizione Operativa che integri la precedente”.

Le risposte non sono mai arrivata, ma il 5 luglio, ovvero due giorni dopo dall’invio, ecco che la Direzione di Esercizio ha emanato la D.O. 145 e 146 le quali, come detto, annullano e integrano le precedenti. Un caso? Forse. Fatto sta in quest’ultima Disposizione, incentrata sulla RomaNord, sparisce pure l’istituzione del servizio a spola “nella tratta Catalano-Viterbo”, oggetto di contestazione da parte di quelle stesse RSU. “Tale servizio – dicono – non è ammesso dal Regolamento Circolazione Treni attualmente in vigore”.

Intanto, mentre la polemica cuoce a fuoco lento, il consigliere regionale Enrico Panunzi annuncia con fierezza – immotivata – gli esiti dell’incontro avvenuto martedì - 9 luglio - presso la sede della Regione Lazio, alla presenza, tra gli altri, dell’Assessore alla mobilità Mauro Alessandri, del Direttore dell’Esercizio di Atac Giovanni Battista Nicastro, del Presidente della Provincia di Viterbo Pietro Nocchi, dell’Assessore di Viterbo Laura Allegrini, dei Sindaci di Vallerano e Soriano nel Cimino Maurizio Gregori e Fabio Menicacci, nonché  del Vice sindaco di Fabrica di Roma Giorgio Cimarra. “Confermati tutti gli investimenti strutturali sulla linea Roma-Viterbo. Avevo chiesto questa riunione per fare il punto della situazione alla luce dei recenti cambiamenti introdotti dall’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie. La Regione – prosegue Panunzi -ha ribadito che saranno realizzati tutti i lavori di adeguamento e potenziamento in corso d’opera o finanziati, pari a 370milioni di euro. È stato verificato che i tempi di percorrenza tra Civita Castellana e Viterbo sono rimasti invariati”. Davvero, e quando di grazia? Infine gli annunci: “Verrà predisposto un piano per ridurre al minimo i disagi dei pendolari, con particolare riguardo per gli studenti, alla riapertura delle scuole. La Giunta regionale e i comuni viterbesi firmeranno un protocollo, per monitorare l’andamento degli interventi di ammodernamento sulla linea”. Beh, lo stesso copione, sfiancante, andato in scena al tavolo regionale della scorsa settimana, con i Sindaci della parte bassa della linea.  

Finora il Piano Integrativo, ossia i bus sostitutivi, hanno mostrato la corda più di una volta. E siamo in luglio, con le scuole chiuse. Emblematico, al riguardo, il messaggio apparso ieri, 10 luglio, nella bacheca Twitter del Comitato Pendolari: “Invitiamo tutti quelli che da stasera in poi avranno problemi a salire e a trovare posto in navetta a segnalarlo a @infoatac e a noi con tanto di foto. Poi chiamate #Carabinieri o #polizia. Questa storia deve finire perché Atac dice che ci sono due navette per treno”.

Forse le cose miglioreranno dal prossimo lunedì, 15 luglio, quando entreranno in servizio le navette della Cotral, ma solo da Montebello a Catalano. "Nel dettaglio, sei corse collegheranno Montebello a Catalano, cinque Catalano a Montebello, mentre due saranno limitate a Sant’Oreste", recita il comunicato delle Compagnia. "Le corse delle 16:26 e delle 19:42 in partenza da Montebello saranno effettuate con due pullman in previsione di maggiore affluenza. Gli orari saranno disponibili nei prossimi giorni sull’App BusCotral. Anche le informazioni sugli orari in tempo reale e su quelli di transito degli autobus – suscettibili di variazioni determinate dal traffico – saranno consultabili tramite App. Il nostro canale Twitter – dal lunedì alla domenica – e il Contact Center – dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 – forniranno assistenza ai passeggeri. Ricordiamo ai clienti che l’autista è anche controllore: la salita sul bus è consentita esclusivamente dalla porta anteriore e i titoli di viaggio (biglietti, abbonamenti mensili e annuali) vanno sempre convalidati quando si sale a bordo”. 

Caro Panunzi che facciamo con la parte alta della ferrovia (Catalano-Viterbo), quella più penalizzata dalle restrizioni? In cosa consiste il Piano Integrativo annunciato durante l'incontro di martedì? Attendiamo con ansia le sue risposte. Alé.
    David Nicodemi

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