Riqualificazione Roma-Giardinetti, Legambiente chiede accesso agli atti: "Progetto confuso"

Il prolungamento della ferrotramvia gestita da Atac non convince gli ambientalisti

Si riaccendono i riflettori sul progetto di riqualificazione e prolungamento della Roma - Giardinetti, la ferrotramvia gestita da Atac e di proprietà regionale, che dovrebbe arrivare da Termini Laziali a Termini Stazione e da Giardinetti a Tor Vergata (Policlinico e Città Universitaria): "Tutto sembra molto confuso", spiegano Legambiente Lazio e l'associazione TrasportiAmo. Che hanno pertanto deciso di fare richiesta di accesso agli atti per verificare lo stato dell'arte del progetto: "Non è per nulla chiaro", dicono. Tra l'altro, "il progetto non è mai stato ufficialmente presentato". Anche "le relative osservazioni del Ministero" risultano essere "poco convincenti".
 
Il riferimento è al futuro ampliamento, ovvero alla conversione dello scartamento dell'infrastruttura, da ridotto (950mm) a ordinario (1.445mm). "Negli ultimi giorni - spiega David Nicodemi, presidente di TrasportiAmo - è trapelata la notizia secondo la quale il ministero delle Infrastrutture e trasporti non avrebbe imposto la conversione dello scartamento a Roma Capitale". Da qui, la decisione di vedere le carte.

A questo si aggiunga poi che "il Comune di Roma non ha ancora preso in carico la ferrotramvia (attualmente nelle mani della Regione)", spiega Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. Che avanza un'altra richiesta, quella di "riportare da subito il capolinea a Giardinetti". Anche perché "ogni metro di binari perso, come il tratto tra Centocelle e Giardinetti, è un passo indietro per la qualità della vita e l'ambiente della Capitale".

Nei giorni scorsi, intanto, è stato istituito un comitato tecnico-scientifico legale, a supporto delle associazioni. Che hanno deciso, peraltro, di presentare un esposto in Procura e alla Corte dei conti, visto che "negli ultimi tre anni sono stati spesi circa 10 milioni di euro sull'intera linea". Nel mentre, "continueremo la nostra battaglia - assicurano - e organizzeremo nuovi incontri con i cittadini (coronavirus permettendo)".

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