Salviamo la Metro C, Raggi Commissario straordinario? Ma anche no, ecco il perché
Alcuni quotidiani come Repubblica e il Fatto Quotidiano hanno pubblicato l'ipotesi, ad oggi molto probabile, che il sindaco Raggi possa diventare il futuro commissario straordinario per gestire l'iter della Metro C. Il Fatto, facendo riferimento alla procedura attuata per ricostruire il ponte sul Polcevera si sbilancia così: «Una soluzione sul modello della ricostruzione del ponte di Genova. E proprio come per il Viadotto Polcevera, l’incarico andrebbe in capo al sindaco della città».
Siamo
assolutamente d'accordo sul fatto che la Metro C vada commissariata, ma non
prendiamoci in giro pensando che ci possa essere una equivalenza tra la
situazione del Ponte sul Polcevera e la Metro C a Roma. Non stiamo parlando di
una improvvisa emergenza a cui por rimedio ma di una procedura che va avanti da
oltre 14 anni. E come proprio la Raggi sottolineava qualche mese fa in una lettera
al premier Giuseppe Conte, «c’è la necessità di una discontinuità» sulla vicenda Metro C. Tuttavia la stessa Raggi, dopo oltre 4 anni che ha
la responsabilità diretta di tale dossier e altri 2 anni in cui lo ha seguito
dai banchi dell'opposizione, non può essere in alcun modo considerata come
elemento di "discontinuità", tantomeno in un caso come quello della
metro C, che va sì sbloccata, ma che certo non si configura come una improvvisa
emergenza. Oltretutto, sulla legge che gestisce la nomina dei commissari
straordinari per le grandi opere, non
sta scritto da nessuna parte che il prescelto debba essere il sindaco
https://www.codiceappalti.it/DL_32_2019/Art__4_Commissari_straordinari,_interventi_sostitutivi_e_responsabilit%C3%A0_erariali/9980
Lo sarà
se converrà al raggiungimento dell'obiettivo del completamento dell'opera. Ma è
questo il caso per la Metro C? Secondo noi
no e oltre alle motivazioni già espresse per la nostra contrarietà alla
Raggi come commissario, aggiungiamo anche queste:
-
Virginia Raggi, volente o nolente, è una figura divisiva. Usa spesso toni da
bianco e nero che sono assolutamente legittimi in un ambito politico ma che
diventano un'arma a doppio taglio in un contesto in cui la carica in questione
richiede doti diplomatiche enormi (considerate quanti enti bisognerà
coordinare, spesso con differenti colori politici);
-
Virginia Raggi, in più di 4 anni non ha dimostrato particolari attitudini
organizzative, sopratutto in ambiti complessissimi come la pianificazione e la
messa in cantiere delle opere di mobilità o la pianificazione del ciclo dei
rifiuti (è assessore all'ambiente ad interim da parecchio tempo ma è
praticamente invisibile in tale ruolo). Anche rimanendo nell'ambito della
mobilità, il bilancio effettivo di 4 anni è la realizzazione di alcuni km di
ciclabili "transitorie" e un PUMS in cui il sindaco di fatto non si è
praticamente speso ed è arrivato ad una conclusione non catastrofica grazie
sopratutto alla costanza nelle riunioni con i cittadini mostrata da Enrico
Stefano, Pietro Calabrese e dai comitati per la mobilità. Se fosse dipeso da Linda
Meleo (difesa fino allo stremo dalla Raggi) probabilmente oggi non avremmo
nemmeno questo magrissimo bottino;
- ci
sono grosse probabilità che la Raggi non venga rieletta, fra 11 mesi. A quel
punto il suo ruolo, già inadatto per i motivi di cui sopra, diventerebbe più di
intralcio che altro. Primo, perché in 11 mesi più di tanto non potrà combinare
(per semplici tempi tecnici/organizzativi) e secondo perché eleggerla
commissario con la scommessa che poi venga riconfermata è eccessivamente
rischioso, troppo per un'opera così delicata e fondamentale. E se poi non
venisse riconfermata, perché dovrebbe dimettersi, visto che per legge non è
obbligatorio che il commissario sia il sindaco? Arrivare ad avere due polli in
un pollaio? Conviene il rischio?
Per fare
il commissario di un'opera così complessa serve una figura che abbia il tempo
necessario, le competenze di un tecnico (GROSSE COMPETENZE) e che al contempo
abbia enorme esperienza di rapporti diplomatici con uffici amministrativi,
grandi gruppi industriali e forze politiche le più variegate possibili.
Vi
sembra che Virginia Raggi possa rientrare in questa categoria
Secondo
noi, no.
#famostemetro
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