ROMA-LIDO: ANSFISA MULTA ATAC. E ORA CHI PAGA?


L’inutile caccia alle streghe dell’assessore capitolino Eugenio Patanè, finisce con una bolla di sapone. L’ANSFISA dà ragione alla “spia” - o “gola profonda” - di Atac, quella che, stando alle ricostruzioni, l’avrebbe informata in maniera anonima del fatto che sulla martoriata ferrovia Roma-Lido, circolasse un convoglio con le carte non proprio in regola.

Infatti, mentre il delegato del Sindaco Gualtieri si sbracciava e lanciava strali dalle colonne dei quotidiani e negli incontri con i comitati pendolari, dando vita all’ennesima lotta contro i mulini a vento, l’Agenzia Nazionale sulla Sicurezza Ferroviaria faceva quadrato, intorno a quella segnalazione. E prima ordina alla società romana di trasporto di sospendere dal servizio il veicolo incriminato - treno serie CAF MA300 n. 385-386 – e, successivamente, commina alla stessa una sanzione di 20mila euro per “violazione dell’obbligo delle direttive e delle raccomandazioni adottate dall’ANSFISA”. Da pagare entro 60 giorni.

“Questa Agenzia – recita il documento del 25 febbraio - con la nota ANSFISA 0014541 del 30/06/2021 ha disposto, a partire dal 1° luglio 2021, il blocco di tutti i convogli CAF MA300, eserciti da ATAC sulla linea ferroviaria Roma-Lido, per i quali non siano stati effettuati i controlli compensativi della mancata esecuzione della Revisione Intermedia – RI e l’attività di Revisione dell’impianto pneumatico e del freno – 3RPE. In relazione alle verifiche effettuate sulla documentazione trasmessa da ATAC in data 4 febbraio 2022 (agli atti ANSFISA prot. 0004502 del 07/02/2022) a riscontro della nota ANSFISA prot. n. 0003285 del 28/01/2022, è stato accertato il superamento della percorrenza limite per il veicolo CAF MA300 n. 385-386 e cioè che il veicolo è stato utilizzato al di fuori del campo di validità sia della Revisione Intermedia e sia delle misure compensative Revisione Accoppiatori e Revisione Carrelli, non rispettando quanto disposto da questa Agenzia con la nota prot. 0014541 del 30/06/2021”.

Da qui la multa – pesante - inflitta dall’Agenzia. Ora chi sgancia i soldi? Atac ovvero la collettività? E perché dovrebbe essere la società, in concordato, e non i dipendenti che hanno commesso questo grave errore? Chi sbaglia dovrebbe pagare di tasca propria anziché scaricare le colpe sulla cassa aziendale, in coma irreversibile. 

Assessore Patanè dia un segno tangibile, la finisca di difendere l’indifendibile, di dare la caccia ai fantasmi o ai Pasquino di turno, abbia il coraggio di dare invece un vero segnale di discontinuità con il passato, atteso dai romani, dai lavoratori e dai pendolari, si ricordi che è stato fatto circolare sulla Lido un treno in quelle assurde condizioni. Noi, non abbasseremo la guardia, saremo implacabili nella nostra correttezza, useremo tutti gli strumenti legittimi per denunciare queste cose. Alé.

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