ECCO PERCHÉ SULLA GIARDINETTI MANCANO I TRENI



Avevamo promesso di raccontare uno spaccato, a molti sconosciuto, riguardo l'ex-concessa Roma-Giardinetti. Eccovi serviti, scusandoci del lieve ritardo. Ma capirete, dovevano schiarire le idee a qualcuno, spiegare che la richiesta di nominare un commissario sulle ex-concesse è stata da noi avanzata circa un fa e che sono arrivati secondi. Al riguardo, cogliamo l’occasione per ringraziare i direttori e le redazioni dei quotidiani che, ancora una volta, hanno dato spazio al nostro comunicato stampa. Fine del prologo. Su il sipario.

Nelle ultime settimane, giorno più giorno meno, numerosi utenti sono rimasti increduli nel sapere che il CAF Metromare fresco di revisione generale, ribattezzato “Principe Azzurro” dal Comitato Pendolari Roma-Lido, presentasse inconvenienti tecnici. State sereni, non è il primo rotabile a scricchiolare, sulla Giardinetti è accaduto di peggio. Ci sono treni revampizzati ma fermi e una gara d'appalto fantasma che supera il milione di euro. E io pago, direbbe il compianto Totò.

Non ci credete? E, allora, metteteci alla prova: andate al parco veicoli a chiedere informazioni, prendete nota, dell’elettrotreno articolato a 3 casse Firema ETR 821 (gruppo ET 81) e del complesso bloccato a 3 elementi EM 01 (gruppo 00). Scoprirete, se sarete bravi ad indagare, che quei rotabili (foto di copertina) sono stati sottoposti a ristrutturazione generale, costata all'incirca 500mila euro, e che, a differenza del CAF Metromare, risultano incredibilmente fuori servizio, confinati al parco da almeno da 7 anni. E forse saranno stati pure cannibalizzati. 

C’è da dire che mentre il bloccato EM 01, il primo riconsegnato al deposito/officina di Centocelle, è riuscito a svolgere qualche turno passeggeri, seppur con esiti disastrosi, l’altro, l’elettrotreno Firema, neanche quello, si è arenato in pratica nelle poche ore di pre-esercizio. Perciò sono stati accantonati. 

Trattenete la rabbia – conviene – e andiamo oltre. Pochi sono a conoscenza che ATAC nel 2012 aveva bandito la gara d’appalto n. 82/2012 per gli “interventi di revisione generale” ai restanti 5 elettrotreni Firema, stessa tipologia del citato ETR 821, materiale rotabile più idoneo alle esigenze e caratteristiche della linea. L’importo dell’appalto era di Euro 2.498.398, finanziati con “Fondi Regionali, residui anni 2001-2003 e 2004-2007 di cui alla Legge 297/78 e del triennio 2007-2009”, recitava l’avviso. La gara è stata aggiudicata in forma temporanea il 9 maggio 2013 e in via definitiva l’11 marzo 2015 (avviso n. 49/2015), per un valore complessivo di Euro 1.481.415,00 (ribasso del 17%). L’operazione doveva chiudersi, stando al capitolato, nel giro di 3 anni (810 giorni lavorativi), cioè nel 2018. A tutt'oggi non si sa nulla, sappiamo solo che 1 elettrotreno sarebbe partito per essere sottoposto agli interventi di revisione, ma circa 6 anni fa, un'enormità di tempo, mentre gli altri 4 sono in deposito (2 arrancano e 2 sono perennemente fuori servizio). 

Facendo due conti il parco rotabili avrebbe potuto contare su 7 treni rimessi a nuovo e offrire all'utenza del quadrante Casilino un servizio accettabile. E, invece, no, l'esercizio quando va bene è svolto con un numero ridotto di rotabili, quando va male, com'è successo, viene sospeso per indisponibilità materiali. Ma neanche questa fa più notizia, perché “tanto la Giardinetti sarà chiusa e trasformata in una moderna tranvia”. 

Ecco, le parole fatidiche, che sentiamo da oltre un decennio, l'alibi perfetto con cui la maggioranza politica romana e regionale giustifica disservizi e mancati appuntamenti, e lascia volutamente intendere che ogni euro risparmiato sulla Giardinetti va in favore della “Linea G”. Cosa che non corrisponde alla realtà. Le due cose viaggiano su capitoli di spesa differenti e indipendenti: un conto è il servizio corrente, regolamentato dal contratto di servizio con la Regione Lazio, fino al 31 dicembre, cui si aggiungono le risorse per gli interventi straordinari, come quelli appena visti; l'altro è il progetto della tranvia, rispetto al quale avremmo molto da dire, finanziato con 230milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture

Detto questo la politica, cui spetta il compito di pianificare e controllare le imprese di trasporto, dovrebbe riferire, nello specifico, sui soldi pubblici stanziati per le revisioni generali dei treni, anziché nascondersi dietro a una frase fatta e inconcludente. Ma non lo fa e gioca. 

Basti pensare che a ogni incontro istituzionale avuto con Regione e Roma Capitale ci è stato riferito, a noi e agli amici dell’ORT-Osservatorio Regionale sui Trasporti, che riaprire la tratta Centocelle-Giardinetti potrebbe configurare un danno erariale. Noi siamo convinti del contrario, e quando vi faremo leggere le altre perle, ci darete ragione. Ah, manca poco alla fine dell’anno, il servizio dal 1°gennaio è stato coperto, oppure i cittadini si risveglieranno senza treno? Regione Lazio e Campidoglio se ci siete battete un colpo. Alé.  

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