Atac, gli autobus funzionano. Ma per il Convegno
Si avvicina il Convegno Europeo di Cardiologia, come farà l'Azienda municipalizzata a garantire il servizio utenti e, contemporaneamente, le navette per accompagnare i medici alla Nuova Fiera di Roma?
C’è poco da aggiungere sulle
penose condizioni degli autobus di Atac SpA e, di conseguenza, sulla
qualità del servizio erogato. Un disastro, preannunciato, cui, al momento, Enrico
Stefàno, presidente della commissione capitolina ai trasporti, non ha potuto
fare altro che confermare. «Intere linee
non vengono esercitate per mancanza di vetture e ci sono guasti continui», ha
dichiarato il 4 agosto, durante l’audizione dei vertici aziendali in via
Capitan Bavastro, «è peggio dello scorso anno. È la prima estate in cui succede questo, sappiamo che l'età media
degli autobus è molto avanzata, ma in una situazione così grave non ci eravamo
mai arrivati».
La comunicazione apparsa sul portare degli autisti |
Assodato, ufficialmente, che il numero degli autobus non
è sufficiente a garantire il servizio utenti programmato, anche con la
riduzione estiva, a causa dei guasti sia meccanici sia all’aria condizionata,
antico problema – l’anno scorso un autista finì al Pronto Soccorso per questa
motivazione, cliccare qui-, perché l’Azienda si è fatta
carico di fornire le navette per il Convegno
Europeo di Cardiologia? Quali sono stati i criteri adottati dalla direzione
Superficie di via Prenestina?
Per la prima volta dalla sua fondazione, la Società Europea di Cardiologia ha deciso
di tenere il suo congresso in Italia e, nello specifico, nella Capitale, dal 27 al 31 agosto. L’evento, che si
svolgerà alla Nuova Fiera di Roma, è
considerato uno degli appuntamenti più importanti del mondo, coi suoi 30mila
partecipanti e l’elevato contenuto scientifico della manifestazione. E Atac,
che già si è messa all’opera per reperire il personale, è stata incaricata a garantire
i collegamenti tra le fermate Cornelia
(metro A) e Laurentina (metro B) con
la sede congressuale, e viceversa.
Il programma del servizio |
Stando al cronoprogramma, stilato dal responsabile del
procedimento, l’ingegner Roberto
Monichino (Disposizione Gestionale n. 99
del 05/08/2016), saranno necessarie circa 90 vetture e 135 O.E.
(Operatori di Esercizio) per il 27
agosto (rimesse interessate Magliana,
Grottarossa e Tor Pagnotta), circa 175
e 280 O.E. per i giorni 28, 29 e 30 (rimesse Magliana, Grottarossa, Portonaccio,
Tor Vergata, Acilia e Tor Pagnotta)
nonché 100 vetture e 100 autisti per il servizio-navetta del 31 agosto (rimesse Magliana, Grottarossa, Portonaccio
e Tor Pagnotta), al netto dei recuperi
e dei turni a straordinario. È facile prevedere che saranno impegnati, per il
prestigioso evento, gli autobus di ultima generazione (Irisbus Citelis Serie
Roma), quelli di color rosso per intenderci, come è altrettanto prevedibile pensare che in quei giorni il servizio
ordinario subirà ulteriori e prevedibili rallentamenti, con buona pace degli
utenti.
Lo dicono i dati, conditi dalla denuncia inequivocabile del presidente della commissione. Infatti, se sono numerose le linee/corse che ogni
giorno saltano per guasti o irreperibilità del materiale, come è stato possibile immaginare di distogliere vetture per un evento che esula dal servizio
utenti? Chi ha avuto questa brillante idea? Nel blitz dell’8 agosto alla rimessa di Tor Sapienza, compiuto dall’assessore
Linda Meleo e dello stesso Stefàno, è
emerso che «su 100 vetture che dovevano uscire», sono state le dichiarazioni di
quest’ultimo, «30-35 erano rientrate per guasto. Mentre sulla carta questa
rimessa ha più di 300 vetture». La musica non cambia a Portonaccio, che su circa 240 vetture in dotazione, soltanto 120
sarebbero in grado di funzionare (il 50 per cento in meno), e sulle altre
rimesse impegnate per il convegno scientifico, laddove appare impossibile espletare
l’ordinario, sebbene con orario ridotti.
Delle due l’una: o gli operai stanno compiendo miracoli
– e si chiede perché non si faccia altrettanto per il servizio utenti, mah! –, oppure,
ipotesi più accreditata, i pendolari resteranno in attesa per ore alle fermate,
sotto il sole cocente (si consiglia di munirsi di copricapo e di una buona dose
di pazienza). Non si scappa. Del resto la coperta è sensibilmente corta e per i
miracoli c’è ancora tempo. Specie in Atac. Alé.
David Nicodemi
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