C'era una volta Atac...

Ricevo e pubblico una lettera del personale viaggiante di Atac, al quale va tutta la mia solidarietà.

C’erano una volta gli autisti dell'Atac, posto ambito come o poco meno di quello impiegatizio in banca; categoria costituita da uomini semplici, che con il sudore della loro fronte e la forza delle loro mani hanno regalato alle loro mogli e ai loro figli un tenore di vita eccelso per la realtà dell'epoca.

Oggi quell’Atac non esiste più. Rimane solo nel profondo e nel ricordo di coloro che l’hanno vissuta, ma col tempo anche quel ricordo si è assopito. Divide et Impera: oggigiorno è questa la politica aziendale adottata. Differenze contrattuali che con il passare degli anni hanno reso i lavoratori sempre più deboli. Categorico l'imperativo che fosse troppo più facile dominare chi non crede in niente; chi non ha altre armi al di fuori del tirare sedie o gridare parolacce come forma di ribellione.

Gli autisti dell'Atac sono brave persone e di questo l'Azienda s’è approfittata, sino a limiti difficili da immaginare. Le condizioni del lavoratore non solo non migliorano ma neanche rimangono stabili. Peggiorano, semmai, fino a livelli che rasentano i limiti della sopportazione umana possibile. Ad oggi tutti i diritti del lavoratore sono stati calpestati:

http://www.romatoday.it/cronaca/
no-straordinari-atac-sindacati-disagi.html
· diritti normativi: le norme sulla sicurezza non vengono nemmeno lontanamente rispettate con tutte le conseguenze che si possono immaginare. Ci obbligano, con vergognose disposizioni interne che intimoriscono qualche lavoratore, a non rispettare il codice stradale. All'azienda non interessa la sicurezza del passeggero né tantomeno del lavoratore;

· diritti professionali: le ferie, essendo in carenza di personale, non vengono concesse, quindi noi autisti, e sottolineo solo noi autisti, non possiamo usufruirne. La carenza di organico tra il personale viaggiante è ormai sorprendente, mentre nell'amministrazione si conta un sovrannumero di personale altrettanto imbarazzante. Abbiamo problematiche fisiche importanti che nessuno si è mai degnato di risolvere o tutelare (assottigliamenti discali, protrusioni, fusioni e stenosi vertebrali, infarto acuto del miocardio, ulcera, problemi prostatici con possibili disfunzioni erettili causati evidentemente dall'intrattenimento prolungato delle urine in vescica a causa dell'assenza di bagni o della lunghezza di percorrenza della linea, e quante se ne potrebbero aggiungere ancora);

· diritti economici: 6 anni di arretrati annientati dalla presenza di una tantum accordata dai sindacati. 700 euro lorde. Ad oggi gli autisti dell'Atac ne hanno percepite circa 250 nette. Il premio produzione da sempre elargito nel mese di luglio ad oggi non è ancora stato consegnato. L'autista dell'Atac raccoglie rabbia e lamentele da ogni utente. Ma il cittadino, che giustamente denuncia il mal servizio quotidiano e incolpa noi autisti perché unici diretti interlocutori, non è che una vittima di questo vergognoso sistema con cui l'azienda gestisce le proprie risorse.

Qualcosa DEVE cambiare. Noi lavoratori ci ribelliamo a una struttura aziendale basata sul clientelismo e assecondata da sindacati opportunisti che tutto fanno tranne che salvaguardarci. Pretendiamo onesta e rispetto per il nostro lavoro.

Firmato

I lavoratori dell'A.T.A.C.

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