Atac, autisti vittime della disorganizzazione. Il Video
Conducenti mandati allo sbaraglio, costretti poi a risolvere con manovre poco ortodosse. L'ultimo episodio a Centocelle, in piazza delle Camelie
Sono rimasti intrappolati in
piazza delle Camelie, a Centocelle, chiusa al traffico veicolare per la festa
patronale della Parrocchia di San Felice
in Cantalice. È successo sabato scorso - 20 maggio - intorno alle 21.30, protagonisti
della disavventura due bus Atac della
Linea MC2, sostitutiva della
metropolitana, che, trovandosi la strada sbarrata, sono stati costretti a
marciare a ritroso per poter riprendere la Casilina.
Una manovra azzardata, considerato il caos, che poteva essere risparmiata se ci
fosse stata maggior attenzione e coordinamento tra il Comune (o Municipio) e l’Atac. Ma forse si chiede troppo.
Le date della manifestazione
religiosa erano state annunciate per tempo, altrimenti le strade interessate
neanche sarebbero state chiuse al traffico, e con tanto di apposita Determina Dirigenziale. Allora, perché questa clamorosa svista? Cos'è che ha cortocircuitato? L'apposita divisione aziendale o il Campidoglio? O entrambi (ipotesi più accreditata)? Insomma, Testa o croce? Non si capirà mai, fatto sta che i due malcapitati autisti, mandati
allo sbaraglio e caduti nella trappola, hanno dovuto rimediare nei peggiore dei modi, avventurandosi, tra le persone festanti che gli sfilavano attorno e le auto strombazzanti, in una lunga marcia indietro, seppur scortati dall’ispettore
aziendale. Ma se si fosse verificato un incidente, chi avrebbe pagato? Il
conducente ignaro o i tizi seduti comodamente negli uffici? Si accettano scommesse.
Non sarebbe andata meglio, stando alle testimonianze, il
giorno prima, durante il passaggio delle Mille Miglia edizione 2017: “Quella sera è stato il delirio – si sfoga un autista -, Atac ha
raffazzonato il servizio all’ultimo minuto e non ci si capiva nulla. Quali
fossero le deviazioni, le strade chiuse, niente, apprendevamo le
notizie a ogni corsa dagli ispettori, che poveracci stavano peggio di noi,
oppure andavamo ad intuito”. Alla disorganizzazione plateale si è poi aggiunto
il temporale (bomba d’acqua per l’Amministrazione). “Apriti cielo, è stata la
fine – aggiunge -, a quel punto il caos ha toccato livelli
assurdi. Una sera da incubo, sì, una sera da incubo”.
Sullo sfondo, intanto, è tornato
alla ribalta l’annoso dilemma dell’aria condizionata sui mezzi. Problema che la
maggioranza capitolina, piccolo inciso, aveva promesso di risolvere prima dell'arrivo della bella stagione. Parole al vento. Alé.
David Nicodemi
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