Abrogazione RD 148, la contraddizione dei Confederali
La doppia personalità di una sigla Sindacale, che boccia il Referendum ma non dice nulla sull'emendamento Covello contro gli Autoferrotranvieri
Strane cose succedono, strane cose. Per esempio, c’è chi, tra
i Confederali, boccia il Referendum promosso dai Radicali sulla «privatizzazione
di Atac SpA», e poi non dice nulla dell’emendamento
27.40 della deputata Pd Covello, inserito nella Manovrina approvata in prima
battuta dalla Camera. Che cancella il RD 148/31.
«Il referendum sulla privatizzazione proposto dai Radicali»,
recita il volantino indirizzato ai Lavoratori Atac, «ha come unico risultato
quello di spostare l’asse della discussione dal reale problema a ragionamenti
aleatori e populisti che nulla hanno a che vedere con le reali esigenze di Atac.
È intellettualmente scorretto parlare», prosegue, «di liberalizzazione come
panacea degli attuali problemi, perché liberalizzare significa solo ed
esclusivamente privatizzare il servizio; il trasporto locale è per sua natura
pubblico, infatti tutte le privatizzazioni attuate nel settore, si sono
rivelate fallimentari. Basti vedere Roma
Tpl». Attenzione, «è scorretto parlare di liberalizzazione come panacea degli
attuali problemi».
La deputata Covello (Pd) |
Le «parole sono importanti», gridava Apicella/Moretti in Palombella
Rossa, e allora perché non fare altrettanto col provvedimento della
Covello? Perché rimanere in silenzio? L’emendamento della deputata calabrese certifica
gli argomenti alla base del Referendum Radicale, quegli stessi che l’Organizzazione
Sindacale ha contestato. Infatti, se la consultazione referendaria destabilizza
l’Azienda Capitolina, «l’eccellenza della città», prefigurando la sua
«privatizzazione», la Covello è andata ben oltre, poiché, abrogando la 148, consegna
direttamente gli Autoferrotranvieri, e l’intero settore, nella mani del
liberismo sfrenato (vista, inoltre, la possibilità di indire gare dividendo i lotti) nonché in quelle del Job-Acts. E il mercato si sa, mira al
profitto - l’esponentedel Pd lo dovrebbe sapere -, non c’è nulla da scandalizzarsi, anzi, ma
applicato ai servizi pubblici essenziali, quali i trasporti locali o la sanità,
potrebbe essere devastante.
La levata di scudi doveva essere un fatto scontato, specie
alla luce del volantino, ma evidentemente questa Organizzazione preferisce, pur
di lasciare in pace la maggioranza di governo, cadere in contraddizione. Bene,
i Lavoratori sapranno scegliere. Alé.
David Nicodemi
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