Atac inaugura le demolizioni a Cinque Stelle
A sorpresa sono iniziate le demolizioni del materiale rotabile di interesse storico, a pochi giorni dalla mozione votata all'unanimità dall'Assemblea Capitolina. Campidoglio in affanno, Regione dormiente
Anche l’ultimo barlume di speranza è finito nel cesso:
Atac ha ripreso a scarnificare parte
della storia, della propria storia, centenaria e densa di primati,
infischiandosene del sentimento popolare, delle normative e, cosa altrettanto grave, della mozione votata
all’unanimità dall’Assemblea Capitolina, maggioranza (pentastellata) compresa.
L’atto impegna Sindaca e Giunta “a porre in essere
tutte le iniziative necessarie e ad adottare ogni atto idoneo finalizzato alla sospensione
delle demolizioni, relativamente alle elettromotrici della Roma-Viterbo e della Roma-Lido”. Un chiaro indirizzo
politico disatteso dall’Azienda - interamente controllata dal Campidoglio -, che
così facendo ha esposto la Raggi, e l’intera
compagine amministrativa, al pubblico ludibrio. A completare la figuraccia, l’interrogazione
presentata nel 2014 da Stefàno, attuale
presidente della commissione trasporti nonché uomo di spicco del MoVimento
romano, in cui chiedeva all’allora sindaco Marino
“se non sia economicamente più vantaggioso, e rispondente alle esigenze di
trasporto pubblico della collettività, riutilizzare o destinare ad un polo
museale i treni [storici ndr]”. Il tutto correlato da un post infuocato, apparso direttamente sul Blog di Grillo.
Poco?
Dall’opposizione alla maggioranza il passo è stato
breve, ma se col “marziano” le demolizioni erano state sospese, diversamente sta
accadendo coi Cinquestelle in sella. Incredibile. Nella giornata di ieri, 12 aprile, infatti,
sono state carrellate al deposito Magliana Nuova le elettromotrici tipo MR 200/300 – le superstiti della prima
linea metropolitana italiana, inaugurata dal Presidente Luigi Einaudi -, in attesa di essere portate al macello. A lanciare
l’allarme Carlo Tortorelli nel suo
seguitissimo blog, con l’articolo Treni Atac, non c'è futuro per la storia, ripreso da Romanderground.
Intanto dalle pagine di Radiocolonna,
quotidiano online, Giacomo Di Stefano
ha reso pubblica la replica dello stesso Stefàno, “hanno preservato alcuni convogli”, cinguettata dal Presidente nel vano tentativo di placare gli animi. Alla proteste dei cittadini e delle associazioni, si è poi aggiunto il durissimo commento della consigliera capitolina Svetlana Celli (#romatornaroma), promotrice della mozione: “I convogli fermi al deposito Magliana per essere
mandati al macero", ha tuonato, "sono uno schiaffo alla mozione approvata all’unanimità
dall’Aula Giulio Cesare il 21 marzo scorso. A tre settimane dall’approvazione
bipartisan di quell’atto", prosegue, "che impegnava Sindaca e Giunta a sospendere le
rottamazioni per destinare le vetture dei treni storici alla promozione del
turismo locale, la partecipata di Roma Capitale continua a demolire vetture di
interesse storico senza tener conto dell’indirizzo dell’Assemblea Capitolina.
Insieme a quelle vetture, che hanno fatto la storia del trasporto pubblico in
Italia e che per questo vanno tutelate, si rischia di perdere un’occasione
straordinaria di promozione del turismo nella nostra Regione”. Molte responsabilità, però, ce le ha la Regione Lazio, legittima proprietaria dei convogli, sul cui tavolo
pende l’interrogazione del consigliere Gianluca Quadrana. Ma nulla in confronto all'imbarazzo in Campidoglio.
Da Magliana a Viterbo,
perché anche le vetture della RomaNord rischiano,
e sono quelle del 1932, protette dal Codice
dei Beni Culturali. Infatti, l’Azienda sembrerebbe intenzionata a
sospendere l’esercizio della tratta Viterbo-Catalano,
nelle giornate del 24 e 25 aprile, per procedere alla loro smobilitazione, col
pretesto dell’inquinamento ambientale. Un'ipotesi che, se confermata, potrebbe trasformarsi in un'altro fardello, in
quanto è compito dell'Azienda mantenere in buono stato il materiale rotabile, soprattutto se di interesse storico.
L'inchiesta de Il Messaggero |
Infine, chi sta curando i trasporti e le demolizioni,
per conto di Atac? La ditta Cofermet?
E cioè, quella finita al centro di un’inchiesta giudiziaria per la nota vicenda degli
autobus destinati alla rottamazione? Si attendono risposte. Alè.
David Nicodemi
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